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Governo, si vota la fiducia

Governo, è il giorno della fiducia.

Non dovrebbe avere difficoltà il governo a ottenere la 53esima fiducia dall’inizio della legislatura. In giornata, il Parlamento si esprimerà dopo il passo falso sul rendiconto per confermare il via libera all’esecutivo.

L’attenzione è tutta sui numeri. La cifra massima finora superata nei voti di fiducia è stata quota 317, in occasione del decreto Sviluppo del 21 giugno scorso, mentre l’ultimo test in ordine di tempo, il 28 settembre per la sfiducia al ministro Saverio Romano, si chiuse registrando 315 voti contro 294.

Sulla carta la maggioranza avrebbe 319 voti. Il Pdl ha 218 deputati, ma vanno esclusi in partenza Pietro Franzoso, in ospedale per un grave incidente, e Alfonso Papa che si trova in carcere.

Non dovrebbero esserci, invece, sorprese da parte dei cosiddetti frondisti. Sembra che Scajola voterà la fiducia e lo stesso Berlusconi, nella serata di ieri, 13 ottobre, ha detto: “Intrattengo con Claudio Scajola un’amicizia quasi ventennale e in tutti questi anni non ci sono mai state con lui trattative su alcunché”.

Per quanto riguarda gli alleati: la Lega ha 59 deputati e Popolo e territorio 29. A questi vanno sommati i nove deputati di Forza Sud e i tre repubblicani-azionisti (Aurelio Misiti, Francesco Nucara e Mario Pepe). Dovrebbero pronunciarsi per il sì anche Luca Barbareschi, Andrea Ronchi e Adolfo Urso.

Mentre nell’opposizione, i no dovrebbero essere 306. Ma anche in questo caso si danno già per scontate alcune assenze.

Il Pd ha duecento deputati, nessuno dei quali ha comunicato che oggi non sarà alla Camera. Del gruppo democratico fanno parte anche i sei deputati radicali.

Tutti presenti i 35 deputati dell’Udc. Nessuna assenza annunciata neppure tra i ventidue deputati dell’Idv e tra i cinque dell’Api. In Fli, che ha 26 deputati, escludendo in partenza Gianfranco Fini, si dà invece per scontata l’assenza di Mirko Tremaglia e probabile quella di Antonio Buonfiglio che si sarebbe di fatto allontanatosi dal partito).

I deputati dell’Mpa a votare saranno solo tre. Il quarto, Carmelo Lo Monte, è da diversi giorni in Argentina, con una delegazione di sindaci siciliani.

 

 

 

 

14 ottobre, 2011 - 9.24