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Grecia, licenziati 30mila statali

Grecia, licenziati 30mila statali.

Saranno messi in mobilità con stipendio ridotto del 40 per cento e poi entro un anno licenziati. E la Grecia resta sull’orlo del baratro, da una parte obbligata a nuovi tagli per allontanare il default e dall’altra costretta a fronteggiare un malcontento sociale, in costante crescita proprio per i tagli.

Arrivano comunque buone notizie. Atene ha trovato l’intesa con la Troika, incassando il via libera della delegazione composta da Bce, Fmi e Ue al piano che prevede, oltre al taglio del 20 per cento dei salari e dei dipendenti della pubblica amministrazione entro il 2015, il licenziamento di 30mila statali, condizione fondamentale per lo sblocco della sesta tranche di aiuti.

Sostegni che prevedono un pacchetto da otto miliardi di euro senza i quali la Grecia si sarebbe trovata senza i fondi per pagare gli stipendi già da ottobre. Arrivato il via libera formale del consiglio dei ministri, le misure approdano domani in Parlamento.

Il nuovo bilancio per il 2011-2012 mostra come la Grecia sia ancora molto lontana dal raggiungimento dei target fissati lo scorso luglio nell’ambito del piano di salvataggio. Per l’anno in corso, secondo quanto riferiscono alcune fonti, si prevede ora un deficit dell’8,5 per cento, contro la stima precedente del 7,6 per cento.

Per il prossimo anno, la contrazione della crescita è attesa al due per cento, in base a quanto previsto dal Fondo monetario internazionale, ma nettamente peggiore rispetto alle stime utilizzate per l’accordo sul salvataggio dello scorso luglio, nel quale si prevedeva che l’economia della Grecia sarebbe tornata a crescere nel 2012.