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Inflazione al tre per cento

- A settembre l’inflazione sale al 3%. E’ stato registrato un aumento dei prezzi in gran parte delle divisioni di spesa, che ha superato la media.

Lo rende noto l’Istat.

Per i prodotti acquistati con maggior frequenza, come cibo e carburanti, la crescita è del 3,7% su base annua rispetto al 3,6% di agosto.

Mentre i prodotti a media frequenza d’acquisto segnano un calo del 0,4%, mentre il tasso di crescita sale al 3,1%.

La forte variazione sarebbe causata dalla mancanza dei saldi stagionali.

I dati pubblicati dall’Istat decretano un’accelerazione nella crescita dei prezzi al consumo riferendosi a beni e servizi per “Ricreazione, spettacoli e cultura”, ai “Servizi ricettivi e di ristorazione”, all’ “Abbigliamento e calzature” e agli “Altri beni e servizi”.

Le associazioni dei consumatori commentano con grande allarme i dati pubblicati dall’Istat.

E’ gravissimo il livello raggiunto dal tasso di inflazione. – affermano le organizzazioni di Federconsumatori e Adusbef – Siamo di fronte ad una situazione terribile, una vera e propria fase di stagflazione dell’economia, in cui i prezzi salgono, ma l’economia non cresce”.

Quello che ci preoccupa maggiormente però – denunciano ancora – è la tendenza a sottovalutare la situazione e la portata della stagflazione in atto, che rischia di portare al tracollo i bilanci delle famiglie, in particolare di quelle a reddito fisso”.

“La crescita inarrestabile di prezzi e tariffe – continuano- , ancora sottostimata a nostro parere dall’Istat, è giustificata solo in minima parte dall’aumento dell’Iva, atto che comunque continuiamo a considerare demenziale e irragionevole”.

“Di questo passo – concludono Federconsumatori e Adusbef – ci troveremo di fronte a una perdita insostenibile del potere di acquisto delle famiglie, addirittura clamorosa se sommiamo la convergenza della ricaduta della manovra e l’aumento inflazionistico negli anni a venire”.