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Carabinieri - Ai domiciliari un'operatrice del Sant’Orsola di Bologna

False gravidanze per non lavorare, arrestata

I carabinieri del Nas di Bologna hanno messo agli arresti domiciliari una dipendente dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Orsola Malpighi di Bologna, indagata per truffa aggravata ai danni di enti pubblici e falso ideologico in documentazione pubblica.

La misura, emessa dal gip di Bologna Alberto Gamberini, su richiesta del pm Claudio Santangelo, deriva dalle indagini del Nas di Bologna su un’operatrice tecnica (con funzione di supporto assistenziale dell’ospedale) che negli ultimi 9 anni aveva prestato servizio solamente per 6 giorni con lunghi periodi di malattie e assenze per maternità.

L’operatrice sanitaria, infatti, oltre ad essere risultata assente per continuati e prolungati periodi di malattia, sui quali sono in corso ulteriori indagini al fine di accertarne la veridicità delle condizioni, si era assentata per due presunte gravidanze, dapprima per complicanze della gestazione e poi per maternità obbligatoria, di fatto non vere o comunque non portate a termine.

Infatti, la signora, con artifizi e raggiri, riusciva prima a ottenere da medici del consultorio familiare e dell’Ospedale Maggiore di Bologna i certificati di maternità a rischio, omettendo poi di sottoporsi a specifici esami diagnostici per l’accertamento dell’effettivo stato di gravidanza.

Successivamente ingannava anche la direzione del Policlinico ospedaliero e la direzione provinciale del lavoro usufruendo dei periodi di assenza.

Inoltre, producendo false certificazioni comprovanti la nascita dei due figli nel febbraio 2004 e nell’ottobre 2009, usufruiva indebitamente dei benefici di detrazione d’imposta per figli a carico.

Il danno erariale, al momento, è stato quantificato in circa 33.117 euro.

 

23 novembre, 2011 - 11.06