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Grecia, il referendum non si farà

George Papandreu

- Il referendum della Grecia non si farà. Nessuna consultazione popolare sulla volontà di rimanere nell’euro. Dopo la crisi provocata in questi giorni dalla sua decisione, il premier greco George Papandreou fa marcia indietro.

Il premier affronterà il voto di fiducia in parlamento con un’apertura all’opposizione per un governo di transizione.

Anche se Papandreou è in grandi difficoltà non ha intenzione di dimettersi, come invece affermavano alcune voci della sua maggioranza.

“Ho la responsabilità di trovare le risorse per evitare la bancarotta del Paese – interviene il premier dopo il colloquio con i parlamentari dell’opposizione -. I sacrifici sono stati duri, ma aiuteranno a porre nuove fondamenta per il futuro. L’accordo raggiunto a Bruxelles il 26 ottobre è fondamentale per il Pese apre nuovi orizzonti per la Grecia. L’unico modo per rimanere nell’euro è aderire ai termini dell’accordo della scorsa settimana” conclude Papandreou.

Prima di pronunciare il discorso di fiducia in Parlamento, Papandreou ha parlato al telefono con Antonis Samaras, leader del principale partito dell’opposizione Nuova Democrazia. Il punto principale della telefonata è l’ipotesi di formazione di un governo di unità nazionale che possa essere la guida della Grecia fino alla fine del salvataggio europeo.

La scelta del premier di indire un referendum ha scatenato la crisi di governo, che ha provocato ribassi sui mercati con effetto a catena sui titoli di altri paesi e delle banche e l’irritazione dei principali leader europei.

In Parlamento due deputati della maggioranza socialista hanno affermato che venerdì non voteranno la fiducia al governo, che rischia di perdere la maggioranza.

La Grecia, insieme all’Italia, è il grande tema del G20 in corso a Cannes. Al summit il presidente americano Obama ha chiesto di dare “priorità di soluzioni per la crisi” assicurando che gli Stati Uniti “sono pronti a dare una mano” confermando il ruolo di “alleati dell’Unione”.

In ogni caso l’Eurozona si sta tenendo pronta per minimizzare i danni di una possibile uscita della Grecia dall’euro. “Andremo avanti anche senza la Grecia” affermano il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy .

“E’ auspicabile che la Grecia resti nell’euro – afferma invece Junker, presidente dell’Eurogruppo – ma non a ogni costo” ammettendo che si sta già “lavorando sulla questione di come assicurarci che non ci sia un disastro per i cittadini tedeschi, del Lussemburgo, della zona euro.