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Politica - Il neosenatore a vita in vista dell'incarico al Governo

Monti: “Serve una larga intesa”

Mario Monti

Monti: “Una larghissima intesa e un mandato pieno”.

Sarebbero queste le condizioni poste da Mario Monti, nelle sua visita a Giorgio Napolitano, in vista dell’incarico a formare il nuovo governo. Il neo senatore a vita e presidente del Consiglio in pectore, punta a un esecutivo sostenuto da una maggioranza molto ampia.

Una forte base parlamentare, per Napolitano e Monti, sarebbe una condizione irrinunciabile “per varare le riforme strutturali indispensabili al rilancio della crescita”.

Il Pdl rischia, però, di spaccarsi e appare quasi certo il rifiuto di Bossi e Di Pietro.?Il futuro premier, salito al Quirinale, sarebbe determinato a non arrendersi al rifiuto di Bossi. Pare che cercherà, attraverso Roberto Maroni, di tirare dalla sua parte “l’area più responsabile” della Lega.

Mercoledì a Berlino in occasione di una conferenza in ricordo di Dahrendorf, Monti ha illustrato ciò che pensa di fare una volta al governo. Il presidente della Bocconi ha parlato di un enorme lavoro da fare.

“All’Italia – ha spiegato – la comunità internazionale chiede quello che ogni Paese dovrebbe desiderare di fare da sé. Cioè più crescita. Che deve avvenire non ricorrendo ad altri prestiti e aumentando il debito, ma attraverso la rimozione degli ostacoli alla crescita stessa”.

Monti, poi, ha fornito alcune soluzioni. “Un risultato che si può raggiungere con riforme strutturali che cancellino ogni privilegio delle categorie e delle corporazioni e superando il problema italiano di chi protegge la propria circoscrizione elettorale. Privilegi che frenano la concorrenza e il mercato”.

Monti ha inoltre difeso l’euro, chiedendo che l’Italia sia coinvolta nella partnership franco-tedesca. “Sarebbe nel comune interesse – ha commentato per poi lanciare un appello ad Angela Merkel -: vorrei vedere una Germania che pensasse sul lungo termine e che fosse più paziente”.

Resta da capire se Monti ha in mente un governo tecnico, oppure se darà spazio anche ai politici. “Non ho ancora pensato a nulla, perché nessuno mi ha chiesto di pensarci”.

Oggi, intanto, il Senato vota la legge di stabilità. Domani tocca alla Camera poi, a meno di colpi di scena, Berlusconi presenterà le sue dimissioni al capo dello Stato.

 

11 novembre, 2011 - 11.52