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Consiglio regionale del Lazio - Dibattito infiammato sui vitalizi

Approvati finanziaria e bilancio

Il consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese (Pdl), alle 2,30 ha approvato con 40 voti a favore, e 21 contrari la Finanziaria regionale (PL 291) e, poco dopo, il Bilancio di previsione 2012 (PL 292).

Dopo la votazione finale è intervenuta la presidente della Regione, Renata Polverini, per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato sulla manovra. E a proposito della vicenda dei vitalizi la presidente ha dichiarato: “Rivendico di aver sostenuto le modifiche apportate dalla commissione Bilancio alla proposta della giunta: questa è la mia squadra, la difendo a ogni costo, e la ringrazio. La scelta di non aver portato il ‘collegato’ è solo di questa giunta, e per la prima volta abbiamo approvato un bilancio difficile in un momento difficile, senza ricorrere al maxiemendamento. Questo è un merito che tutto il consiglio si deve prendere”.

La manovra nel suo complesso vale 1,7 miliardi di euro, tra tagli alla spesa (1,4 miliardi) e maggiori entrate per 300 milioni di euro. Le entrate e le uscite del Bilancio di previsione 2012 (PL 292) sono pari a 28 miliardi e 770 milioni di euro in termini di competenza e in 36.556.032.644,38 euro in termini di cassa. Il disavanzo sanitario 2011 è stimato in 840 milioni di euro.

Le maggiori entrate sono attese dalla lotta all’evasione fiscale (80 milioni) e all’evasione sui ticket sanitari (60 milioni), dall’introduzione di una nuova imposta regionale sulla benzina per autotrazione (40 milioni) e dall’aumento del bollo auto (60 milioni), stabiliti dalla Finanziaria (PL 291). Il limite massimo di ricorso ai mutui e ad altre forme di indebitamento è fissato in 4 miliardi e 772 milioni di euro.

L’articolo 2 della Finanziaria autorizza il rifinanziamento delle leggi regionali (riportate nell’allegato “A” della Finanziaria. Una norma relativa al “social housing” (art. 7 della PL 291) permetterà la costituzione di un fondo immobiliare con la partecipazione del fondo Fai della Cassa depositi e prestiti, per creare e stimolare un’offerta abitativa. Con l’articolo 8 della Finanziaria la Regione intende attivare un tavolo tecnico con gli enti locali per trovare nuove formule di finanziamento dei programmi di edilizia scolastica.

La Finanziaria inoltre demanda alla Giunta il compito di definire specifiche direttive di coordinamento per le società controllate e partecipate (art. 9).


L’articolo 10 della Finanziaria: vitalizi, Lazio lavoro, saldi

Grazie a un sub-emendamento ad hoc della commissione Bilancio, l’articolo 10 della Finanziaria, nella sua versione definitiva approvata dall’Aula, adesso contiene “Disposizioni varie”. L’istituto dell’assegno vitalizio spettante ai consiglieri è abrogato a partire dalla X legislatura regionale, mentre la vecchia normativa si applica ancora per i consiglieri regionali e per gli assessori in carica o cessati dal mandato nella IX legislatura, cioè quella attuale. L’articolo 10 stabilisce anche che le indennità dei consiglieri siano fissate alla data del 30 novembre 2011, che siano indicizzate annualmente sulla base della variazione del costo della vita accertato dall’Istat e che tale adeguamento sia sospeso per la durata dell’intera IX legislatura.

“Il consiglio regionale stabilisce con legge – recita inoltre il provvedimento -, entro la fine della presente legislatura, un sistema previdenziale contributivo per i consiglieri eletti a partire dalla X legislatura basato sul sistema di calcolo vigente per i dipendenti pubblici con il limite inderogabile del requisito anagrafico minimo pari a 60 anni”. Il comma 7 dell’articolo 10 recita che “è facoltà di ciascun consigliere o assessore regionale in carica o cessato dalla carica comunicare in maniera irrevocabile la volontà di rinunciare all’istituto dell’assegno vitalizio entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge”.

Oltre a intervenire su vitalizi e indennità dei consiglieri, l’articolo 10 abroga una norma della legge sulla contabilità regionale (legge regionale 25/2001) che, analogamente alla normativa nazionale, stabilisce che la legge finanziaria non possa istituire nuove imposte e tasse.

La questione era stata sollevata nel corso della seduta dal capogruppo della lista Bonino-Pannella, Giuseppe Rossodivita, il quale aveva contestato l’inserimento della norma sull’istituzione dell’imposta regionale sulla benzina per autotrazione (art. 3 della Finanziaria 2012). E ancora: l’articolo 10 prevede la soppressione dell’Agenzia regionale Lazio lavoro. Ad essa subentra la direzione regionale competente in materia di formazione e lavoro dalla quale viene assorbito il personale di ruolo dell’Agenzia stessa. L’ultimo comma dell’articolo 10 anticipa dal 6 al giorno 5 del mese di gennaio l’inizio del periodo dei saldi.


Il dibattito in Aula

Il provvedimento relativo ai vitalizi è stato terreno di battaglia fin dall’inizio dei lavori in commissione Bilancio. In particolare, la norma che ne prevede l’estensione agli assessori esterni attualmente in carica è stata bersagliata da numerosi emendamenti delle opposizioni ma non solo, nonostante l’invito del presidente della commissione Bilancio, Franco Fiorito (Pdl) intervenuto nel corso della discussione sul sub-emendamento all’articolo 10, elaborato dalla commissione da lui presieduta nella mattina di mercoledì.

“Possiamo pure criticare la scelta della giunta – ha detto Fiorito -, ma noi insieme aboliamo l’istituto del vitalizio, così come chiedono i cittadini. Lo facciamo dalla prossima legislatura, come tutte le Regioni d’Italia. Pertanto, cerchiamo di non far credere all’esterno che sia in atto un assalto alla diligenza”.

Il capogruppo dei Verdi, Angelo Bonelli, nel dichiararsi “assolutamente contrario nel merito e ne metodo”, ha evocato il parallelismo tra giunta regionale e governo nazionale. “Se dovessimo vedere il Parlamento – ha detto Bonelli –, i ministri esterni non hanno diritto al vitalizio, mentre voi avete deciso di introdurre il vitalizio agli assessori esterni con un aggravio notevole della spesa pubblica corrente della Regione Lazio”.

A Bonelli ha fatto subito eco il capogruppo della Federazione della sinistra Ivano Peduzzi, secondo il quale “l’indignazione dei cittadini farà giustizia di questo atto, perché queste questioni resteranno sulla bocca dell’opinione pubblica per anni.”. Claudio Mancini (Pd) ha confermato la contrarietà del suo gruppo all’estensione del vitalizio agli assessori esterni della Giunta, rimarcando la distinzione tra assessori esterni e consiglieri regionali.

“Noi non saremo mai colleghi in questa legislatura”, ha detto Mancini nell’aula consiliare rivolgendosi all’assessore al Bilancio, Stefano Cetica. “I consiglieri parlano in quest’aula perché hanno un mandato popolare che prescinde anche dall’opinione del presidente della giunta a cui gli schieramenti sono collegati o meno – ha proseguito Mancini -, ma ogni consigliere qua parla con libertà di mandato, senza obbligo e senza vincolo di mandato. C’è una differenza sostanziale che non è superabile”.

Fortemente contrario anche Vincenzo Maruccio (Idv) secondo il quale si tratta di una norma ad personam, che riguarda 14 assessori attualmente in carica e quelli che eventualmente vorrà nominare la presidente Polverini entro la fine della legislatura. Secondo Luigi Nieri (Sel), “un provvedimento di questa natura getta del fango su tutto il consiglio”, mentre per Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino-Pannella) quella della maggioranza sui vitalizi “è una posizione indifendibile, sotto tutti i profili: etico, economico e legislativo”.Preoccupazione per come ne uscirà l’immagine dell’istituzione è stata espressa anche da Luciano Romanzi (Psi) il quale si è dichiarato nettamente contrario al provvedimento.

Qualche dissonanza sul provvedimento è emersa anche dalle fila della maggioranza. Rodolfo Gigli (Udc) è intervenuto in parziale dissenso dal suo gruppo e ha manifestato imbarazzo e perplessità su alcune parti del sub-emendamento, soprattutto laddove lascia la possibilità di ottenere il vitalizio anche a quei consiglieri regionali che in passato hanno ricoperto la carica per un certo periodo senza averne diritto. Infine, il punto che lascia la possibilità di rinunciare al vitalizio, secondo Gigli, quanto meno pecca di un difetto di stile.


Le dichiarazioni di voto

Il capogruppo del Pd, Esterino Montino nel corso della dichiarazione di voto finale ha dichiarato: “Credo che sia la prima volta che non ci sia stato uno, dico un solo emendamento dell’opposizione accolto. Mi rifiuto di pensare che le opposizioni siano così capre, così ignoranti che abbiano presentato 350 stupidaggini.

Mi sembra un atteggiamento arrogante. Noi abbiamo fatto un atto di responsabilità nel presentare una contromanovra asciutta, per non prolungare questa discussione, visto il momento. La risposta è stata questa: approvare zero emendamenti. Ne prendiamo atto – ha concluso Montino – Cambieremo registro profondamente: la discussione sarà più dura e serrata”.

Franco Fiorito ha sottolineato che si è trattato di un bilancio snellito, “quindi mi stupisce l’intervento di Montino, e questo suo tono di velata minaccia mi coglie di sorpresa.”. Vincenzo Maruccio è intervenuto per annunciare il voto contrario dell’Italia dei valori, dichiarando che “Questa maggioranza di fatto porta a casa un solo articolo, il 10, quello dei vitalizi, dimenticando tutto ciò che accade fuori”. No convinto del capogruppo dei Verdi, Angelo Bonelli, secondo il quale: “è una manovra che non ha respiro, assolutamente recessiva”.

“Convintamente contro” Luigi Nieri (Sel). “Questa manovra sarà ricordata per il vitalizio agli assessori – ha dichiarato Nieri – E’ un peccato. Avete voluto scegliere la strada più sbagliata”. Voto contrario anche da Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino-Pannella) il quale ha voluto ricordare che la giunta non ha voluto sentire ragioni sui numerosi emendamenti presentati, soprattutto su quelli relativi al trasporto pubblico locale.

Ivano Peduzzi (Fds), nell’annunciare il voto contrario del suo schieramento, ha parlato di ingiustizia sociale e “bugie” sui vitalizi, in quanto in realtà non vengono aboliti, bensì estesi. Voto contrario anche da Giuseppe Celli (Lista civica per il Lazio) il quale ha lamentato l’assoluta chiusura a qualsiasi emendamento come sul reddito minimo garantito o a un confronto sui costi della politica e da Luciano Romanzi (Psi) che aveva auspicato un maggiore impegno sul precariato della pubblica amministrazione e sui lavoratori socialmente utili.

Secondo Francesco Storace (La Destra) l’opposizione ha sbagliato obbiettivo puntando tutto sulla questione dei vitalizi. “Nessuno di voi ha fatto autocritica”, ha detto Storace secondo il quale invece “questa maggioranza ha agito sobriamente.”.

Per Francesco Artemisio Carducci (Udc) si tratta di “una manovra molto difficile con un taglio alla spesa sociale del 50 per cento e al trasporto pubblico locale, ma la politica del rigore e del risanamento dovrà andare avanti.”.

A conclusione della seduta, il presidente Abbruzzese ha annunciato che la votazione del Piano rifiuti verrà effettuata il 18 gennaio 2012.

 

22 dicembre, 2011 - 15.20