- Corriere2000 - https://www.corriere2000.it -

Equitalia, l’ordigno sembrava un videogioco

Equitalia, l’ordigno sembrava un videogioco.

“Era un pacco di limitate dimensioni ho avuto appena il tempo prima dell’esplosione di vedere il suo contenuto. Solo di vederlo perché appena estratto mi è esploso in mano, ed aveva il contenuto di una scatola contenente quei videogiochi… Una borsetta porta-videogiochi personali dei bambini. A me ha provocato l’immediata perdita dell’udito”.

Sono le prime dichiarazioni di Marco Cuccagna, ferito venerdì da un pacco bomba a lui indirizzato ed esploso nella sede centrale di Equitalia.

“Sono sconvolto – dice -. Ho rischiato di morire, tutto potevo aspettarmi tranne che quella busta gialla mi esplodesse tra le mani”.

Cuccagna è al Sant’Eugenio ma cerca di reagire. Mille volte ha ricostruito i frammenti di quella mattina diventata un incubo. “Ora ho solo bisogno di riposare. Ho appena chiamato il medico, che è qui vicino a me, perché la mano mi fa molto male. Psicologicamente sto bene, capisco che poteva andare molto peggio. La situazione sanitaria è sotto controllo, sia per quanto riguarda la vista, sia per l’utilizzo della mano destra di cui tuttavia non recupererò mai completamente la funzionalità. È stato un duro colpo per tutti, mia moglie è molto spaventata, sarà difficile ritrovare la serenità”.

Marco Cuccagna è finito nel mirino della Fai così come Josef Ackermann amministratore delegato della Deutsche Bank: sono i primi due obiettivi colpiti dai pacchi bomba. Secondo la Digos e il Ros, quello stesso mercoledì è stato spedito anche il terzo pacco che viene rivendicato in entrambi i volantini. E che adesso giace in attesa di essere ritirato e colpire così il terzo obiettivo.

Si verificherebbe quello che è accaduto lo scorso Natale: i pacchi bomba destinati alle ambasciate di Svizzera, Cile e Grecia, furono recapitati il 23 dicembre a Roma, ma quello destinato all’ambasciata greca, che poi fortunatamente non esplose, fu ritirato solo il 27.

Di conseguenza, con il weekend di mezzo, secondo gli inquirenti, il giorno più a rischio potrebbe essere lunedì.

Gli uffici postali italiani hanno adottato delle contromisure dopo l’episodio di Equitalia. I pacchi vengono monitorati più accuratamente attraverso un sistema di controllo di sicurezza.

“Il problema di questo genere di attentati – spiega un dirigente di Poste Italiane – è che non parliamo di pacchi, ma di semplici buste che rientrano nell’ordinaria amministrazione e che sono, quindi, difficilissime da intercettare”.

Anche Equitalia ha alzato la soglia di attenzione sulla posta in arrivo perché nel caso di Cuccagna qualcosa nel filtro di sicurezza non ha funzionato.