Manovra, in arrivo 1300 emendamenti.
Le richieste di modifiche vengono dalla Lega di Bossi, unica forza ufficialmente all’opposizione, dall’Idv di Di Pietro, che ormai si è sfilata dalla maggioranza, ma anche da Pd e Pdl che provano ad alleviare i sacrifici che derivano dal blocco delle indicizzazioni delle pensioni e dalla reintroduzione dell’ Ici sulla prima casa.
Mario Monti, forte del consenso incassato in Europa sulla manovra, ha lanciato un chiaro avvertimento per cui “sono intoccabili i saldi di manovra, ma anche la struttura”. Ed è questa seconda parte del suo ammonimento a frenare le speranze di quanti in giornata hanno annunciato modifiche importanti.
“Mentre in certe manovre esclusivamente finanziarie l’unica cosa che non si può toccare – ha spiegato il professor Monti – è il saldo, qui la cosa è più ambiziosa perché c’è anche la strutturalità di molti contenuti di riforme spesso rinviate. C’è una visione nostra e la responsabilità del governo relativa alla distribuzione dei carichi”.
Il premier ha fatto anche sapere di non essere preoccupato dall’impopolarità. “A noi importa rendere un buon servizio e non è un problema nostro quello di presentarci alle elezioni”.
Un primo segnale del ritrovato prestigio del nostro Paese viene dalla decisione di tenere a Roma un vertice Monti-Merkel-Sarkozy sul futuro dell’Ue a metà gennaio, mese in cui Monti andrà a Washington su invito di Obama. Sembra, così archiviato l’isolamento che l’Italia ha subito nei mesi scorsi.