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Parlamentari, rivolta per i tagli agli stipendi

Mario Monti

- Già da gennaio potrebbe essere modificata la norma della manovra sul taglio degli stipendi ai parlamentari.

Ad affermarlo è Pier Paolo Baretta (Pd). “Non c’è rinvio – avrebbe spiegato -, la commissione faccia presto. Potrebbe arrivare un emendamento del governo o di noi relatori”.

“Escludo – dice Gianfranco Fini difendendo l’iniziativa – che da parte del Parlamento ci possa essere un’azione dilatoria nei confronti dell’adeguamento del trattamento economico di deputati e senatori italiani alla media europea”.

La manovra Monti non prevede il taglio degli stipendi ai parlamentari, ma nel comma 7 dell’articolo 23 si riserva “un intervento con decreto d’urgenza qualora la Commissione governativa per il livellamento retributivo Italia-Europa, non abbia provveduto entro i termini di legge all’individuazione della media dei trattamenti economici europei dei titolari di cariche elettive e di incarichi di vertice delle pubbliche amministrazioni”.

Il “punto di fondo – aggiunge ancora Baretta – è che non può essere il governo a ‘recepire’ i risultati ma deve essere il Parlamento”.

Già da giorni si erano già diffusi malumori in Camera e in Senato per la cancellazione dei vitalizi e ora potrebbero anche aumentare visto che la norma Monti per adeguare lo stipendio dei parlamentari a quelli europei porterà tagli di migliaia di euro.