Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
L'assessore Birindelli dal convegno “Alimentazione, Salute e Territorio” al Circo Massimo

“Educare giovani alle tradizioni gastronomiche”

Angela Birindelli

- “Educare i giovani a riscoprire le proprie tradizioni gastronomiche, il valore della stagionalità e della tracciabilità dei prodotti locali significa indurre i consumatori di domani verso scelte alimentari consapevoli, a beneficio della propria salute e del patrimonio agricolo ed agroalimentare che li circonda”.

È quanto dichiara Angela Birindelli, assessore regionale alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali, durante il convegno “Alimentazione, Salute e Territorio” che si è tenuto questa mattina al mercato di campagna amica del circo Massimo per fare il punto sull’attività dell’iniziativa“Didattica Attiva in Agricoltura” realizzata dalla Regione Lazio e da Coldiretti nell’ambito del progetto regionale “Sapere Sapori”.

In Italia, secondo le ricerche del ministero della salute, il 23,6% dei bambini risulta in sovrappeso e il 12,3% obeso. Ciò significa che più di un bambino su tre ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età.

Un problema non da poco, se consideriamo che nella maggior parte dei casi un giovane con problemi di peso diventerà un adulto a rischio, sensibile a numerose patologie, tra tutte quelle cardiovascolari. Le cause vanno ricercate in stili di vita più sedentari coniugati ad un’alimentazione scorretta che crea uno squilibrio tra consumo energetico ed apporto calorico.

Una novità per il nostro Paese. Gli italiani adulti, infatti, con solo l’8,5% di popolazione obesa, sono tra i più longilinei d’Europa, protetti fino ad oggi dalla dieta mediterranea e dalla nostra cultura gastronomica. Ma i nostri figli no. Il modello alimentare americano (gli USA hanno il primato negativo in fatto di popolazione obesa), stile fast food, e il minor tempo a disposizione delle famiglie per curare l’alimentazione, stanno mettendo a serio rischio la salute dei nostri ragazzi e il futuro della nostra cultura alimentare, la più famosa e apprezzata nel mondo.

La Regione Lazio per difendere il nostro sistema agricolo e agroalimentare e favorire tra le nuove generazioni stili di vita adeguati e scelte alimentari consapevoli, promuove il progetto di educazione alimentare “Sapere Sapori” con uno stanziamento complessivo di 4,2 milioni di euro per il triennio 2010-2013.

“Saperi Sapori – aggiunge l’assessore – è un’iniziativa in cui credo molto perché coinvolge oltre 100mila studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori del Lazio e le loro famiglie in seminari e percorsi formativi volti a diffondere la conoscenza delle produzioni agricole laziali di qualità, le tecniche di produzione, la stagionalità e l’origine dei prodotti. Elementi indispensabili per favorire la sicurezza alimentare attraverso il consumo di prodotti certificati, sani e tracciabili.

Sempre nell’ambito di Sapere Sapori – continua Birindelli – l’assessorato ha avviato, in collaborazione con Coldiretti, il progetto “Didattica Attiva in Agricoltura” al mercato di Campagna amica del Circo Massimo. Il progetto, partito il 12 di novembre, porta i ragazzi delle scuole che aderiscono a “Sapere Sapori” a conoscere da vicino il lavoro degli operatori del mercato agricolo di vendita diretta e partecipare allo svolgimento di una vera e propria fattoria didattica.

Si tratta di un’iniziativa attraverso la quale i giovani possono comprendere meglio tutte le fasi di lavorazione e trasformazione che coinvolgono i diversi prodotti che si trovano quotidianamente sui mercati. Le famiglie possono conoscere i vantaggi della vendita diretta come un modo per avere garanzie di tracciabilità e salubrità dei prodotti al giusto prezzo. Gli agricoltori possono comunicare con i consumatori e far conoscere la propria attività e attraverso questa promuovere il territorio e le sue peculiarità gastronomiche”.

 

28 gennaio, 2012 - 15.55