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“Nel buio si sentivano le urla della gente…”

Francesca Tardani

Francesca Tardani

“Un’apocalisse che non dimenticherò mai”. “Sembrava di rivivere il Titanic”. “Ho visto gente disperata in crisi totale” (video: dentro il Concordia che affonda).

Francesca Tardani, 33enne di Civitella D’Agliano, racconta la sua drammatica esperienza a bordo della Costa Concordia. La ragazza era a bordo per partecipare al casting del reality show per parrucchieri “Look maker – la sfida”.

“E’ iniziato tutto intorno alle 21,30 – racconta la ragazza con la voce ancora scossa dalla paura -. Stavamo mangiando l’antipasto quando ho sentito vibrare qualcosa sotto di me. All’inizio non capivo di cosa si trattasse e ho anche scherzato con le mie amiche ricordando il film Titanic. Per me era la prima volta su una nave da crociera quindi non sapevo se fossero rumori normali”.

Rumori che non accennavano a smettere. “Ho sentito la nave strusciare – continua Francesca – come se stesse colpendo la roccia. Poi la Concordia ha fatto un testacoda. Si è girata tutta e da quel momento è iniziata l’apocalisse. I piatti volavano all’interno del ristorante. Il tavolino vibrava e la luce andava e veniva a intermittenza. La gente era nel panico, in crisi totale”.

Francesca, in mezzo alla disperazione degli altri passeggeri, ha cercato di mantenere la calma rimanendo seduta al suo posto. “Io e la mia compagna di stanza – aggiunge con un filo di voce – abbiamo deciso di non muoverci. Avevamo paura che la gente in fuga ci travolgesse. Poi però il cameriere ci ha suggerito di tornare in camera. Non sapevo come comportarmi e appena arrivata in cabina, all’ottavo piano della nave, c’è stato un black out. Era tutto buio, si sentivano solo le urla della gente“.

A quel punto la nave ha iniziato a piegarsi e a imbarcare acqua. “La Concordia si è piegata in un quarto d’ora – continua -. Me ne sono accorta dalla posizione della luna. Prima sembrava che toccasse il mare, poi in pochissimo tempo l’ho vista in alto. Così ho capito che la nave si stava inclinando. E’tornata la luce e il comandante ha comunicato che c’era stato un problema elettrico e che dovevamo stare tranquilli senza muoverci”.

Francesca non ha perso il controllo. E’ rimasta nella sua stanza con la sua compagna per non essere travolta dalla folla della gente impaurita. “A quel punto il comandante ci ha ordinato di dirigerci verso le scialuppe di salvataggio. Siamo quindi uscite dalla stanza. La nave cominciava a imbarcare acqua tanto che il ristorante al terzo piano era già quasi sommerso. Lì ho avuto veramente paura“.

Francesca è stata una delle prime a salire sulle scialuppe. “Eravamo tutti in fila, in mezzo al buio e al freddo – racconta – e, non senza difficoltà, siamo riusciti a raggiungere le imbarcazioni che ci hanno portato fino all’isola del Giglio. Era uno dei primi turni di salvataggio quindi non c’erano persone in mare. Appena sbarcata sulla terraferma ho sentito un boato: erano le grida di un gruppo di francesi che si stavano lanciando dalla nave per salvarsi a nuoto perché le scialuppe non bastavano”.

Sull’isola tutti hanno offerto assistenza e sostegno ai naufraghi. “La gente del posto ha messo a disposizione qualsiasi cosa – racconta -: coperte, bevande e cibo. Hanno aperto gli alberghi e i bar e noi siamo stati accolti in una piccola pensione. Alle 23 ero finalmente in salvo“.

Un’esperienza sconvolgente che Francesca non riesce a descrivere. “Sembrava di rivivere il Titanic – conclude con la voce rotta dall’emozione -. Non dimenticherò mai nessuna delle scene che ho vissuto. Il buio, il freddo, la disperazione. La cosa che mi ha fatto più male è stata vedere i ragazzi dello staff che tentavano di tranquillizzare noi quando invece sapevano che sarebbero stati gli ultimi ad abbandonare la Concordia con la paura di non farcela”.

Francesca non era l’unica viterbese a bordo della Concordia. Sulla nave era anche Barbara Melandri di Fabrica di Roma che lavorava come animatrice turistica ed è tornata casa sana e salva. Cristiano Pace di Viterbo, invece, è scampato al naufragio scendendo dalla nave a Civitavecchia la sera prima dell’incidente.

Paola Pierdomenico – Francesca Buzzi