Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
Consiglio regionale del Lazio - Disagi al sesto braccio del penitenziario - Lo segnalano Nieri e Gonnella

Detenuti al gelo e senz’acqua a Regina Coeli

- “Circa 150 detenuti, in questo momento, si trovano al gelo nel sesto braccio del carcere romano di Regina Coeli, a causa della completa assenza del riscaldamento e dell’acqua calda. Si tratta di condizioni di vita inaccettabili per un istituto penitenziario. Con il freddo eccezionale di questi giorni, si rischia finanche di mettere in pericolo la vita di queste persone”.

E’ quanto dichiarano Luigi Nieri, capogruppo di Sinistra ecologia libertà nel consiglio regionale del Lazio e Patrizio Gonnella, presidente nazionale dell’Associazione Antigone, che questa mattina si sono recati in visita nel penitenziario romano.

“Le coperte non sono sufficienti.Abbiamo visto gente tremare di freddo. Ci hanno detto che molti detenuti si stanno ammalando. E pensare che la precedente giunta regionale, nel 2006, mise a disposizione uno stanziamento di 450mila euro proprio per la ristrutturazione del quinto e sesto braccio di Regina Coeli, per gli stessi identici problemi.

I lavori furono eseguiti – spiega Luigi Nieri -. Allora ricoprivo l’incarico di assessore al Bilancio della giunta regionale e, dopo una visita in questo carcere, decidemmo prima di avviare una campagna di denuncia e poi di stanziare alcune risorse. Oggi, a distanza di soli sei anni, il sesto braccio si trova nelle stese condizioni di allora e il quinto è chiuso. Un fatto inaccettabile e una situazione insostenibile per i detenuti. E’ evidente che su questa vicenda occorre fare chiarezza e accertare le responsabilità”.

“Con l’occasione, inoltre, invitiamo la presidente Polverini a intervenire sulla sanità penitenziaria e in particolare sul centro clinico di questo istituto, al momento non adatto a svolgere la sua funzione. Vi sono detenuti in gravi condizioni di salute. Uno di questi, dopo essersi fratturato una gamba, è in attesa da 4 mesi di un ricovero per affrontare alcune complicazioni post-operatorie. Un ritardo – aggiunge Nieri – che gli sta causando gravi complicazioni”.

I detenuti vivono in condizioni igienico-sanitarie insostenibili. Chiediamo un intervento immediato della Asl diretto a verificare se i reparti siano ancora idonei a ospitare i detenuti – ha aggiunto Gonnella -. La gente è ammassata nei pochi spazi a disposizione. Ci sono sei persone in celle da meno di 15 metri quadri. Ci hanno riferito, inoltre, che nei giorni scorsi un detenuto è deceduto in questo istituto. Una notizia di cui non sappiamo molto altro”.

 

8 febbraio, 2012 - 15.59