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Economia - La proposta del ministro Fornero e del ministro Severino darà più potere alla corte

Licenziamenti, più potere ai giudici

Elsa Fornero

- Riforma del lavoro ancora in primo piano.

Da due giorni il ministero della Giustizia insieme a quello del Lavoro stanno cercando una soluzione per cui, di fronte a un licenziamento per motivi economici, dovranno essere i giudici a stabilire se dietro ci siano o meno ragioni discriminatorie.

Nel documento che ha approvato il governo, invece, spetterebbe al lavoratore dimostrare la discriminazione e non il contrario. Così il Governo potrebbe intervenire applicando l’articolo 18 solo ai nuovi contratti. Ma tutto è ancora da decidere.

Per quanto riguarda i licenziamenti individuali la riforma prevede vari tipi di licenziamento ingiusti ma non dice chi stabilisce se un licenziamento ingiusto è effettivamente discriminatorio o frutto di una valutazione sbagliata delle possibilità economiche di un’azienda.

Ma a chi toccherebbe decidere? Forse un giudice, ma al momento sulla questione sta intervenendo il ministro Severino.

Sempre stando alla riforma, per rendere più difficile il licenziamento individuale bisognerebbe offrire ad un’azienda una contropartita sui contratti di ingresso.

Un altro aspetto importante della riforma per incoraggiare il lavoro a tempo indeterminato sarebbe tassare maggiormente un’azienda sulle forme di occupazione precaria imponendo così un’aliquota dell’1,4 per cento. Il problema è che al momento questo aspetto non è accompagnato da un tetto minimo salariale e il rischio è che i lavoratori possano comunque subire una forte riduzione del salario.

 

30 marzo, 2012 - 9.19