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Economia -Il premier sulla riforma

Monti: “Il testo sul lavoro non si tocca”

Mario Monti

Monti: “Il test My Ex Gf Paloma o sul lavoro non si tocca”.

All’indomani del varo della riforma del lavoro, il premier Mario Monti ha precisato alcuni punti del testo, ringraziando il ministro Fornero e la sua squadra. Il presidente del consiglio ha chiuso varchi che potrebbero dare spazio a critiche.

Il provvedimento è stato, infatti, approvato “salvo intese” che non significa che “forze importanti che abbiamo ascoltato ma esterne al governo- come precisato dallo stesso Monti -, possano in qualche modo intervenire. E’ il Parlamento a decidere se farlo cadere, approvarlo in blocco o modificarlo”.

“Qualunque sia l’esito di questo governo, che mi auguro sia positivo, non cercherò il consenso che non ho cercato fino ad adesso – ha sottolineato Monti – a differenza degli altri uomini e donne politici e politiche non ho cercato questa posizione. Questa strana formula, salvo intese che non è uscita per assonanza con Salva Italia. Significa salvo intese fra i membri del governo e il capo dello Stato“.

Il premier è anche intervenuto sull’aumento delle tasse. “Non potevamo fare diversamente – ha spiegato Monti -. E’ stata la colpevole tardività del precedente governo nel riconoscere il problema. Lo dico come cittadino che si sente leso da quelle omissioni”.

E sullo scontro con la Cgil e lo sciopero. “Non siamo insensibili socialmente e non mi aspetto una revoca dello sciopero della Cgil. Mi dispiace ma fa parte della fisiologia dei rapporti sociali in un Paese democratico“.

Per Bersani la decisione del governo di presentare un disegno di legge in Parlamento non porta su un binario morto la riforma del mercato del lavoro.

Contro il Pd il segretario del Pdl, Angelino Alfano, continua a ribadire la sua posizione. “O si accetta il punto di equilibrio trovato dal governo dopo settimane o, se si lavora a qualche modifica, non si può immaginare che avvengano solo sull’articolo 18 e che siano modifiche di un solo colore e se il Pd ritiene di non condividere alcuni aspetti e vuole modificarli – ha aggiunto – anche noi dovremo pur dire che vi sono cose che non ci piacciono e quelle cose noi proveremo a cambiarle in Parlamento”.

Positivo anche il giudizio di Pier Ferdinando Casini. La via del ddl è la “strada giusta perché il Parlamento non può essere espropriato: è il segno che si va verso la crescita“.

 

 

 

 

 

 

 

 

My Ex Gf Paloma

25 marzo, 2012 - 9.18