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Tagli, partiti all’attacco

Tagli, i partiti all’attacco.

Critiche e preoccupazioni alla vigilia del giorno in cui il governo dovrebbe approvare la spending review del ministro Giarda che prevede i tagli che riguarderanno l’amministrazione pubblica.

Per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, i provvedimenti vanno presi, ma devono essere mirati e con delle linee definite: in particolare il segretario esclude ulteriori tagli alla scuola, dicendosi invece favorevole alla riorganizzazione della difesa. “Non siamo stati coinvolti e alcune cose le voglio prima vedere – ha affermato Bersani -. So che c’è assolutamente la possibilità di alleggerire la spesa per quel che riguarda bardature amministrative e spese dello Stato, sono anche sicuro che un uomo come Giarda pensa di entrare con il cacciavite in questi meccanismi, perché usare la mazza non va bene. Quindi tagli sì, alcune proposte le abbiamo anche noi“.

Secondo il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, effetture tagli è un errore. “Prima o poi si dovranno ascoltare veramente le voci che ci avvertono da tempo che stiamo seguendo una via sbagliata – ha detto -. Oggi è la volta dell’analista americano Fareed Zakaria. La politica migliore – ha aggiunto – è quella anticiclica: tagliare nelle fasi di espansione e spendere in tempi di crisi. L’Europa sta facendo il contrario, con l’effetto di un peggioramento dei disavanzi di bilancio”.

Soddisfatto del lavoro del governo il leader dell’Idv Antonio Di Pietro. “Finalmente la smette di massacrare i cittadini e inizia a sforbiciare gli sprechi – ha commentato -. Una cosa è eliminare la marea di auto blu che ci costano un occhio della testa – ha poi sottolineato -, un’altra dare il colpo di grazia a un’amministrazione della giustizia che è già in ginocchio“.

D’accordo, invece, con la spending review, ma non con i tagli alle forze dell’ordine è il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri:

Intanto la Bce rilancia sull’accorpamento delle province come soluzione per ridurre i costi della politica.