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Consiglio regionale del Lazio - Lo annuncia il presidente Mario Abbruzzese

Il Piano regionale amianto presto in aula

- “Il Piano Regionale Amianto, compatibilmente con l’esame del testo nelle commissioni consiliari competenti, verrà discusso al più presto in aula. All’impegno della presidente Polverini, infatti, dovrà far seguito quello del consiglio regionale per approvare un testo che servirà a dare risposte concrete e definitive al problema dell’eternit”. Lo ha dichiarato in una nota Mario Abbruzzese, presidente dell’assemblea regionale del Lazio.

“Attualmente sono state presentate diverse proposte di legge che affrontano da prospettive differenti questa criticità. E’ per questo – ha aggiunto Abbruzzese – che non escludo la possibilità di fare un’assegnazione congiunta nelle Commissioni Ambiente e Sanità. Del resto quando si parla di amianto non dobbiamo ragionare solo in termini di mappature del territorio, discariche o realizzazione di impianti per il trattamento, ma anche su tutte quelle problematiche legate all’eccessiva pericolosità per la salute pubblica.

A testimonianza di questo – ha sottolineato Abbruzzese – c’è un dato che posiziona il Lazio fra le regioni d’Italia maggiormente esposte ai rischi dell’eternit. Sul territorio regionale, infatti, vi sono circa 1 milione e mezzo di metri cubi di questo pericolosissimo materiale, bandito nelle costruzioni nei primi anni Novanta. Anche l’Ispesl ha messo a punto una serie di stime nazionali: ben 32 milioni sono le tonnellate di materiale contaminato che devono essere ancora smaltite. L’amianto, quindi, è ancora un rischio di sensibili proporzioni, non solo in ambito professionale e ambientale, visto che esistono innumerevoli siti industriali dismessi ed inquinati, moltissime discariche abusive e depositi non controllati, ma anche sanitario.

Su questa problematica la Regione Lazio potrebbe, ad esempio, prendere spunto dal sistema studiato e già adottato da qualche anno dai tedeschi. In Germania, al fine di smaltire enormi quantità di eternit, ed evitare quindi che lo stesso finisse in forma volatile nell’ambiente, hanno riutilizzato cave dismesse, riempiendole di amianto, effettuando particolari coperture e installando strumentazioni di controllo e monitoraggio all’avanguardia, che hanno permesso di ridare alle cave stesse un aspetto estetico e paesaggistico, tramite i rimboschimenti, o collocando impianti per la produzione di energie alternative.

E’ per questi motivi che sono convinto – ha concluso Abbruzzese – che in Aula debba giungere un piano valido e concreto e che abbia ottenuto, attraverso un lavoro condiviso nelle commissioni, il parere positivo di tutte le forze politiche”.

2 maggio, 2012 - 1.24