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Consiglio regionale del Lazio - Rodolfo Gigli (Udc) commenta la lettera del direttore generale della Asl sulla vicenda dell'ospedale di Acquapendente

“Sanità, gravi le affermazioni di Pipino contro i firmatari degli esposti”

-  Il consigliere regionale dell’Udc Rodolfo Gigli ha inviato al direttore generale della Asl di Viterbo Adolfo Pipino e, per conoscenza, alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini, una lettera in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso direttore generale Pipino sulla vicenda relativa a presunte carenze dell’ospedale di Acquapendente.

“Non entro nel merito degli esposti/denuncia presentati nei mesi scorsi alla Procura della Repubblica e al Tribunale di Viterbo da alcuni consiglieri comunali di Acquapendente – spiega Gigli – ma ciò che mi preme rilevare è la singolarità di quanto contenuto nella risposta del 23 aprile 2012 indirizzata dal direttore generale Pipino ai medesimi organi giudiziari di Viterbo, controfirmata anche dal direttore sanitario aziendale”.

“Nella lettera in questione – continua Gigli – infatti il direttore generale, oltre ad alcune osservazioni sul merito della vicenda, segnala che due dei firmatari degli esposti sono anche “dipendenti della Ausl”  che violerebbero la “deontologia professionale” essendo nel  ”contempo consiglieri comunali di minoranza”, spingendosi ad affermare che “va valutato il comportamento dei firmatari e/o di parte di essi che, nella posizione di dipendenti della Ausl possono con le dichiarazioni presentate a codesta Procura fare insorgere nella popolazione e nella utenza preoccupazioni che possono configurarsi, addirittura, con un reato che gli scriventi credono di individuare in procurato allarme sanitario”.

“Si tratta – aggiunge Gigli – di affermazioni gravi che sono in palese contrasto con i più elementari principi che regolano l’attività di consiglieri comunali, eletti dal popolo e che al popolo devono sempre indirizzare la propria attività consiliare, al di là delle rispettive posizioni lavorative personali.

Vorrei ricordare a Pipino che il sindacato ispettivo è prerogativa incomprimibile dei consiglieri comunali, così come obbligatoria è la segnalazione di eventuali irregolarità alle competenti autorità giudiziarie e regionali. Mi auguro – conclude Gigli – che si sia trattato di uno spiacevole errore”.

3 maggio, 2012 - 19.14