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Economia - Nel 2011 le Regioni hanno speso 700 milioni

Sprechi, nel mirino le consulenze

Il ministro per Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi

Il ministro per Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi

Sprechi, nel mirino le consulenze.

In tempi di crisi e austerità occhi puntati sulle consulenze, per lo stesso governo non sempre giustificate, pagate con i soldi dei contribuenti dalle pubbliche amministrazioni di tutto il paese. Da quello che si apprende, le cifre sarebbero da capogiro, pesando sui conti pubblici dello Stato già appesantiti dalla recessione.

Nel 2011 gli incarichi affidati ad esterni da Stato, regioni, comuni e province sono stati più di 139mila, con consulenti e collaboratori che hanno incassato oltre 689 milioni di euro dalle pur sempre generose casse dello Stato. Non basta infatti la mini-dieta di 36 milioni a cambiare la sostanza: se gli incarichi sono diminuiti dell’8,5% e i compensi liquidati del 4,5%, i dati diffusi ieri sul sito del ministro per la Pubblica amministrazione restano sconcertanti. E rappresentano un allarme per il governo.

Un problema che non sottovaluta nemmeno il ministro Filippo Patroni Griffi. “Nonostante il calo dello scorso anno – ha affermato – il ricorso alle professionalità esterne continua a essere eccessivo e forse in certi casi anche di dubbia utilità”.

A Nord, per esempio, sono stati spesi in consulenze più di 440 milioni, con un calo rispetto al 2010 del 2,2%. Nel Centro Italia le spese per consulenze sono invece state pari a 134 milioni, con un aumento dello 0,22%.

Lo scorso anno chi ha tagliato di più sono state le regioni del Sud, con una sforbiciata del 17,8%: la spesa totale è stata di 69 milioni e il risultato migliore è arrivato dalla Calabria, che ha quasi dimezzato le spese.

 

 

6 maggio, 2012 - 9.08