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Regione - Andrea Severi, presidente dell'Arcicaccia di Roma e provincia, replica all'assessora Birindelli

Le associazioni devono essere coinvolte di più

Riceviamo e pubblichiamo - Gentile assessore,

le faccio presente che chi scrive è il presidente dell’Arcicaccia di Roma e provincia e non regionale come appare da una sua dichiarazione che ho avuto il piacere di leggere sul portale Tusciaweb (organo giornalistico che peraltro ringrazio per attenzione e puntualità nelle informazioni) come dire ognuno si deve e può informare meglio compreso il sottoscritto ovviamente ma anche il suo assessore regionale (o non è così?).

Tengo a precisare con questa mia che la normativa nazionale non è una cornice legislativa messa li tanto per essere consultata quando serve. L’Arcicaccia storicamente si è battuta per condividere con le altre associazioni venatorie, le associazioni di rappresentanza agricole e quelle del mondo ambientalista per il varo ormai ventennale della legge nazionale e di quella regionale successiva.

La Regione che è, anche in virtù della riforma parzialmente federalista, organo legislativo primario oltre che secondario ha il dovere morale, politico e normativo di rispettare le norme in essere a partire dalla 157 del 92 e dalla 17 del 95 comprese le tempistiche da esse previste per la stesura del calendario regionale.

Detto ciò capiamo bene che le numerose vicende che vedono la Regione Lazio protagonista in un periodo storico complesso e faticoso come quello che il nostro Paese sta attraversando in questi mesi, può far si che con una legge non scritta del “buonsenso” tutti proprio tutti, compreso lei assessore, possano chiedere che alcune scadenze meno indifferibili possano essere moderatamente violate.

Questo caro assessore non vuol dire che il calendario come spesso accade e come, se ben ricordo o se sono ben informato, è accaduto anche per la stagione venatoria precedente ovvero la pubblicazione “balneare” di fine luglio. L’appello di chi scrive è il tentativo di convincerla a cercare di cambiare rotta anche rispetto il passato (amministrazioni precedenti incluse) e possibilmente di coinvolgere più strettamente le organizzazioni venatorie tutte attraverso i propri rappresentanti, non parlo semplicemente dell’organizzazione che rappresento.

In tal senso c’è un tempo per i “tavoli tecnici” lo chiedo io stesso per lo studio delle problematiche relative alle specie opportuniste, e c’è un tempo per la politica, nonostante tutto unico filtro democratico delle istanze di cittadini e iscritti alle organizzazioni intermedie. Non ho sindromi di sudditanza nei confronti di ciò e mi ostinerò a convincerla che mai più di ora è il tempo di tornare a parlarci a tutto campo anche sulle politiche venatorie, spesso infatti ogni anno si va verso una replica stereotipata del precedente senza considerare troppo ciò che cambia di anno in anno.

Un cordiale saluto  e un augurio di buon lavoro.

Andrea Severi
Presidente dell’Arcicaccia di Roma e Provincia

26 giugno, 2012 - 18.43