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Politica - Nea Demokratia è ancora in lieve vantaggio, ma a dominare è l'incertezza

Urne aperte, Grecia al bivio

Urne aperte, Grecia al bivio.

Euro o dracma. Centrodestra di Antonis Samaras o sinistra radicale (Syriza) di Alexis Tsipras. Dopo tre anni, per Atene è il giorno della scelta e con il voto di oggi si decide sul futuro del paese e quello dell’Europa. Tutto è ancora aperto. Gli ultimi sondaggi danno il fronte pro-euro guidato da Nea Demokratia (Nd) in leggero vantaggio.

Per ora c’è solo una certezza, dopo il flop delle elezioni di maggio, le intenzioni di voto si sono polarizzate su due partiti, in una sorta di referendum pro o contro le intese con la Ue: Nd e Syriza accreditati entrambi del 25% circa. Tutti e due a caccia degli astenuti del mese scorso, il 35% degli elettori, e di quel 18% disperso tra mini-partiti che non hanno raggiunto la soglia del 3% per entrare in Parlamento.

“Alla Grecia serve un governo che rispetti gli impegni con la Ue”, ha ribadito ieri Angela Merkel. E senza gli aiuti internazionali, Atene non riuscirebbe più a pagare pensioni e stipendi pubblici già dal 20 di luglio.

A conclusione del voto e decretato il vincitore, sia Samaras che Tsipras busseranno alla Ue per chiedere un ammorbidimento delle condizioni degli aiuti. Bruxelles, come ha lasciato intendere Monti, sembra disposta a dare un po’ di respiro ad Atene, riducendo i tassi sul maxi-prestito e allungando di un paio d’anni i tempi per rispettare gli impegni di bilancio, promettendo interventi infrastrutturali della Bei e annacquando gli undici miliardi di nuovi tagli previsti entro fine giugno.

17 giugno, 2012 - 8.48