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Spending review, salvi i piccoli ospedali

Mario Monti

Spending review, salvi i piccoli ospedali.

Niente taglio ai mini-ospedali, rinvio di qualche ora per i tribunali, 26 miliardi di risparmi in tre anni e evitato l’aumento dell’Iva di due punti percentuali, almeno fino a luglio 2013. Sono questi, in sintesi, alcuni dei risultati del Consiglio dei ministri fiume, iniziato alle 18 e concluso oltre sette ore dopo, che ha approvato il decreto legge sulla spending review. Il provvedimento sarà pubblicato già oggi in Gazzetta ufficiale.

Il decreto approderà nell’aula della Camera il 31 luglio.

Il provvedimento garantirà risparmi da 4,5 miliardi nel 2012, da 10,5 nel 2013 e da 11 nel 2014. Da qui stanziati due miliardi (uno nel 2013 e uno nel 2014) per la ricostruzione del terremoto in Emilia, Lombardia e Veneto.

Escluso il taglio dei piccoli ospedali, che tante polemiche aveva scatenato. La norma che prevedeva il taglio automatico delle strutture con meno di ottanta posti letto (o addirittura con meno di 120, come circolato in una prima bozza) era presente nella bozza del provvedimento, ma il ministro della Salute Renato Balduzzi, si era impegnato a non farla passare.

Ma serve – ha detto il ministro – una riorganizzazione della rete ospedaliera“.

Mancano, dal dl approvato, anche le norme sui tribunali, per cui è stato deciso un mini rinvio, fino a oggi. Nella Pubblica amministrazione è previsto un taglio degli uffici dirigenziali di almeno il 20 per cento e delle risorse destinate al personale non dirigenziali di almeno il 10 per cento.

A decorrere dal primo ottobre 2012, il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione non può superare il valore nominale di sette euro.

Le ferie e i riposi spettanti al personale, anche dirigenti, sono obbligatoriamente fruiti e in nessun caso “danno diritto alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi“.

Confermata, rispetto agli scorsi anni, la spesa di 103 milioni di euro per garantire l’acquisto di libri scolastici da distribuire gratuitamente agli studenti.

Scuole e atenei non statali. Saltano i fondi per scuole non statali, mentre 10 milioni vanno alle Università non statali, con un taglio del 50%. Sono le spese autorizzate per il 2013. È anche previsto un incremento di 90 milioni di euro per il Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio da ripartire tra le regioni.

Via all’accorpamento delle province, secondo due criteri: popolazione ed estensione. Il Consiglio dei ministri fisserà entro dieci giorni le soglie minime per la sopravvivenza di una provincia, per poi passare la palla agli enti locali. Il processo dovrebbe essere completato entro la fine del 2012.

Saranno salve le province degli attuali capoluogo e entro il primo gennaio saranno istituite 10 città metropolitane: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. In questi casi saranno soppresse le province.