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Napoli - Era il fratello di un esponente del clan Abete - Si pensa a un agguato teso dal gruppo avversario

Faida di camorra, ucciso boss

Una pattuglia della polizia

Una pattuglia della polizia

Faida di Scampia, ucciso boss.

Tre colpi di pistola alla nuca appena uscito da un bar. E’ morto così Raffaele Abete, pregiudicato 41enne dell’omonimo clan, assassinato la notte scorsa nel quartiere di Scampia.

Erano circa le 2,45. Abete stava uscendo dalla caffetteria Zeus, in via Roma, quando è stato raggiunto da tre colpi di arma da fuoco alla nuca. Inutili i soccorsi del 118. L’uomo è morto sul colpo. Sull’omicidio indagano gli agenti della squadra mobile. 

L’agguato si inserisce, probabilmente, nella guerra di camorra tra il cartello scissionista, che vede contrapposti i capi storici, gli Abete, al gruppo emergente della Vanella Grassi. Le indagini sono ancora in corso, ma è probabile che i sicari siano affiliati ai Vanella Grassi.

Il boss ucciso è il fratello di uno degli esponenti di spicco degli scissionisti, Arcangelo Abete, tuttora in carcere. 

Proprio gli scissionisti uscirono vincenti dalla sanguinoso guerra scoppiata tra il 2004 e il 2005. Lo scontro si è da poco riacceso con una sanguinosa faida interna al cartello scissionista. La stessa faisa fuoriuscita dai confini di Napoli e della Campania e arrivata fino a Terracina, dove lo scorso agosto fu ucciso Gaetano Marino.

I gruppi in lotta si contendono il controllo dei traffici di droga, uno dei business primari per i clan campani, che, proprio con gli introiti milionari dello spaccio, finanziano altre attività illecite. 

9 settembre, 2012 - 9.49