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Scandalo Regione Lazio - La governatrice dopo l'incontro col segretario del Pdl Alfano: "Questi signori li mando a casa io"

La Polverini si è dimessa

Renata Polverini

- La governatrice del Lazio, Renata Polverini, si è dimessa.

“Con la mia decisione irrevocabile di dimettermi, la mia azione riformatrice si ferma con gravi ripercussioni anche per il Paese”. Queste le parole di Renata Polverini, che ha annunciato le sue dimissioni in conferenza stampa.

La Polverini aveva incontrato alla Camera Angelino Alfano, segretario del Pdl. Al termine dell’incontro, la Polverini ha deciso di lasciare l’incarico.

“Governatori indagati che stanno lì da venti anni – spiega Renata Polverini – pensano solo ora di riformare il funzionamento delle regioni.

Io me ne sono accorta prima e non potevo immaginare che di ingenti risorse se ne facesse un uso esoso o sconsiderato. Noi arriviamo qui puliti, con una giunta che ha lavorato, a causa di un consiglio regionale che non considero degno di rappresentare il Lazio. Questi signori li mando a casa io”.

La situazione politica in regione era insostenibile, dopo che ieri i consiglieri di Pd-Idv-Fds-Sel-Lista Civica-Socialisti e Verdi hanno firmato le dimissioni.

“Da domani – continua Renata Polverini – questi signori tornino a fare politica se ancora se la ricordano. Con questi malfattori non ho nulla a che fare. Questa storia nasce da una faida interna al Pdl. Partito che non consegnò la lista che ci ha consegnato un dibattito interno allucinante, governato da personaggi ameni che si aggirano per l’Europa rappresentando l’Italia”.

Poi intima: “Quello che ho visto in Regione e non ho portato alla vostra attenzione, lo farò da domani mattina. Le ostriche viaggiavano comodamente nel palazzo prima di me. Io non ho avuto mai una carta di credito e nemmeno i miei collaboratori. Da domani coloro che intendono approfondire ci trovaranno a disposizione. Dico basta perché non lo merito, non lo mer

ita la mia storia personale e la mia famiglia.

Da pochi minuti sono tornata una persona libera e mi sento veramente bene.Due anni e mezzo in questo sistema allucinante lo sentivo come una gabbia. Non tutti i mali vengono per nuocere ben venga questo dibattito assurdo tra un signore che doveva girare in un suv e un altro che pensava di dover giocare la sua partita in Procura. Un comportamento indecente”.

Renata Polverini se ne va a testa alta, dice. “Il presidente del consiglio spero abbia abbia fatto bene, ma non credo e non so se le persone coinvolte possano andarsene a testa alta. Me ne vado avendo azzerato tutte le risorse per il consiglio. Voglio vedere se chi verrà dopo di me avrà il coraggio di riattivarle“.

Lo scandalo del Lazio non vede indagati, ricorda Renata Polverini. “Spero stanotte di dormire, sono tanti giorni che non dormo. Non per pesi sulla coscienza. La decisione l’avevo presa in aula lunedì, ma ho voluto vedere le loro posizioni fragili. Invece si sono affidati a una maestrina. Codardi come sono hanno approvato i tagli, sperando il giorno dopo di trovare inciuci. La festa era finita da lunedì, ho solo voluto vedere fino a che punto questo consiglio potesse essere vile. Rimango in carica per quanto la legge prevede. Domani formalizzerò le mie dimissioni. Continuerò fino al giorno in cui ci sarà una nuova competizione elettorale. Da oggi dirò e farò tutto quello che per senso dello Stato, di fronte a cose eclatanti, non ho detto”.

Poi l’Udc: “Mi sono stati a fianco in modo increbile, ma pure il Pdl mi è stato vicino, togliendo quei personaggi da farsa. E anche Storace, leader della Destra, che ha sofferto più di tutti. Molte persone non meritano di stare in quelle poltrone, facendo cose raccapriccianti che la gente non capirà”.

Da domani: “A prescindere dal consiglio regionale che si godrà delle vacanze che aveva già fatto, noi continuiamo il nostro lavoro e la nostra battaglia politica”.

L’intervento si chiude con un lungo applauso. Renata Polverini inseguita dai giornalisti risponde a qualche domanda e suggerisce un titolo ai giornali: “Sono felice”.

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24 settembre, 2012 - 19.58