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Scandalo Regione Lazio - Fondi Pdl - L'ex capogruppo del Pdl è accusato, tra l'altro, di peculato

Franco Fiorito in manette

Franco Fiorito all'uscita dalla procura

Fiorito in manette.

L’ ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito è stato arrestato all’alba dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza di Roma e portato in carcere di Regina coeli. La notizia è rimbalzata immediatamente nei tg e radiogiornali nazionali.

Fiorito, già sotto inchiesta a Roma per peculato per i fondi assegnati al Pdl dalla Regione e finiti sui suoi conti personali all’estero, è accusato ora dalla procura di Viterbo anche di falso e diffamazione. Ieri Fiorito è stato interrogato per cinque ore dal pm viterbese Siddi nell’ambito dell’inchiesta sulle fatture falsificate.

La guardia di finanza di Roma sta eseguendo decine di perquisizioni.

A Fiorito la procura di Roma contesta l’appropriazione di 1,3 milioni di fondi del gruppo del Pdl regionale. Nell’inchiesta sono indagati anche i suoi due segretari. L’arresto sarebbe dovuto al pericolo di reiterazione del reato, secondo quanto indicato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal

gip Stefano Aprile. Tra le perquisizioni che la guardia di finanza sta eseguendo c’è anche quella dell’abitazione romana dell’esponente politico.

Per l’avvocato difensore di Fiorito, Carlo Taormina, l’arresto dell’ex capogruppo del Pdl è un “provvedimento che non ha nessun fondamento“.

“Mi sembra veramente – sostiene Taormina – un provvedimento che non ha nessun fondamento. Il peculato contestato originariamente è insussistente, dal momento che il denaro veniva trasmesso a tutti i gruppi. Non riesco a comprendere come possa persistere questa contestazione. Si può discutere di appropriazione indebita ma è un reato per il quale non si applica la misura cautelare”.

L’avvocato si è detto stupito dell’accusa. ?”Seppure di natura pubblica, i fondi una volta erogati diventano di denaro di natura privata. Invece oggi è accaduta una cosa diversa. Prendiamo atto e combatteremo per far affermare le ragioni del diritto?.

Se hanno arrestato Fiorito, mancano all’appello settanta altri consiglieri. Quello che percepiva Fiorito lo hanno percepito e continuano a percepirlo tutti i consiglieri?. ?Non c’è nessuna ragione per l’arresto. Abbiamo depositato tutti gli atti durante gli interrogatori. Pericoli di fuga o reiterazione non sono possibili. Lui non è più capogruppo, ma semplice consigliere”?.

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2 ottobre, 2012 - 9.04