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Istat - Sale l'inflazione

Retribuzioni +1,5%, il valore più basso dal 1983

 - Sale l’inflazione, ma gli stipendi degli italiani non crescono.

A rivelarlo è l’Istat. Stando ai dati raccolti dall’istituto le retribuzioni contrattuali orarie nella media del 2012 sono cresciute dell’1,5% rispetto al 2011.

La crescita media annua più bassa dal 1983, fanno sapere gli esperti. Dati negativi anche sui tempi di rinnovi contrattuali che superano i tre anni.

Analizzando la forbice tra aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (1,5%) e l’inflazione (3,0%) ne risulta una media di 1,5 punti percentuali. Ne deriva che la crescita dei prezzi è raddoppiata rispetto ai salari. Il divario maggiore dal 1995.

Stando al Codacons “la priorità del prossimo Governo, se vuole rilanciare i consumi e la crescita, dovrà essere il ripristino della rivalutazione delle pensioni e delle retribuzioni dei dipendenti pubblici ed il congelamento, almeno fino al 2015, di tutte le tariffe, dalle multe per le violazioni al codice della strada al canone Rai, dai pedaggi autostradali al gas, dalla luce all’ormai imminente stangata Tares”.

“Con riferimento ai principali macrosettori – continua invece la nota dell’Istat -, a dicembre le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,2% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione”.

Gli incrementi maggiori si sono verificati nel settore alimentare, bevande e tabacco (3,6%), settore chimico (3,3%), legno, carta e stampa, acqua e servizi smaltimento rifiuti (3,0%).

28 gennaio, 2013 - 14.28