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Politica - Seggi aperti dalle 8 alle 22 per Camera, Senato e tre Regioni

Alle urne 50 milioni di italiani

Un seggio

Seggi aperti, Italia al voto.

Hanno aperto regolarmente questa mattina, alle 8, i seggi per le elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Sempre oggi, nelle Regioni Lombardia, Lazio e Molise si voterà per il rinnovo dei consiglio regionali e l’elezione del presidente della Regione.

Gli elettori sul territorio nazionale, sono, per la Camera dei Deputati, 47.011.309, di cui 22.569.269 maschi e 24.442.040 femmine, per il Senato della Repubblica 43.071.494, di cui 20.547.324 maschi e 22.524.170 femmine. Gli elettori voteranno per eleggere 618 deputati e 309 senatori.

Gli elettori della circoscrizione estero sono per la Camera dei Deputati 3.438.670 e per il Senato della Repubblica 3.103.887 che eleggeranno 12 deputati e 6 senatori.

Gli elettori per le tre Regioni sono invece 12.838.939. I seggi chiuderanno questa sera alle 22 e riapriranno domani, dalle 7 alle 15. Concluse le operazioni di voto e di riscontro dei votanti inizierà lo scrutinio, a partire dallo spoglio delle schede per l’elezione del Senato. Martedì 26 febbraio, a partire dalle 14, partiranno gli scrutini per le regionali.

Gli elettori si troveranno di fronte a due schede: una gialla per il Senato e una rosa per la Camera, basterà tracciare un segno nel riquadro della lista o della coalizione prescelta. Non si possono esprimere voti di preferenze.

Secondo l’attuale legge elettorale, si assegna alla Camera un premio di maggioranza alla lista o alla coalizione vincente. Con il risultato di concedere 340 seggi ai vincenti senza una soglia minima per ottenere il premio.

I 12.838.938 elettori di Lombardia, Lazio e Molise, dove si vota anche per l’elezione del presidente della Regione e del Consiglio, avranno anche una scheda verde. Si vota con un sistema dove si può votare solo per il presidente o per una delle liste che lo sostengono. O per entrambi. Gli elettori che sceglieranno di votare una delle liste, al contrario del voto nazionale, potranno esprimere un voto di preferenza.

Il Tatarellum inoltre prevede il voto disgiunto: si può votare per un presidente di uno schieramento e per una lista che non lo appoggia e ha un altro candidato presidente. E’ eletto il candidato presidente che prende più voti.

24 febbraio, 2013 - 9.52