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I “padri puttanieri” di Grillo e le “troie” di Battiato…

- Una legislatura che è la numero 17, iniziata il giorno delle Idi di marzo, non nasce sotto una buona stella e il primo dibattito parlamentare vero, martedì e mercoledì 26 e 27 marzo, pare confermarlo.

All’ordine del giorno la “vicenda dei due militari italiani sottoposti a procedimento giudiziario in India” con il dimissionario ministro degli esteri Giuliomaria Terzi di Sant’Agata che si ridimissiona, dopo aver puntigliosamente raccontato un doppio cambio di strategia e ricordato il monito dei marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: ”siamo italiani, dimostriamolo”.

Meglio di così, nella due giorni a loro dedicata, camera e senato non potevano davvero fare per dimostrare chi siamo e viene in mente l’assioma sulla situazione “grave ma non seria” che usava Flaiano per descrivere le vicende pubbliche italiane.

Tanto più che le due sedute si sono poi concluse con riferimenti postribolari; martedì, denuncia del cantante assessore Battiato che aveva parlato di “troie” in parlamento;mercoledì, quella del comico leader politico Grillo che chiamava “padri puttanieri che chiagnono e fottono” Berlusconi, Bersani, D’Alema, Monti e pure Cicchitto.

Indignazione generale per il primo, con dichiarazione di fuoco della presidente della camera che, però, quando l’onorevole Deborah Bergamini le chiede “analoga fermezza e prontezza nel difendere l’onorabilità del parlamento” dalle accuse di Grillo, dice: “La seduta è tolta e auguro a tutti voi buona Pasqua”.

Finali imprevisti, imprevedibili, ma inseribili in modo da far la loro figura in un dibattito iniziato con il divieto di “interventi a titolo personale” e deflagrato con il personale “rammarico” del ministro Terzi per un fatto altrettanto personale “la mia voce è rimasta inascoltata, il collega della difesa, Giampaolo Di Paola, a confermarlo: “le valutazioni di Terzi non sono quelle del governo” e sue ulteriori considerazioni personali, tanto che il parlamentare Massimo Corsaro domanda “Qual è la comunicazione, ministro?”

Lapo Pistelli, deputato dal 1996 e figlio di deputato, sillaba “pensavamo di aver visto tutto qui dentro; ci sbagliavamo. Non immaginavamo certamente questa specie di 8 settembre” e per Bruno Tabacci: ”Il parlamento balbetta. Non sta marciando nella direzione giusta. Da vecchio parlamentare, mi dispiace molto”.

E non solo a lui.

Renzo Trappolini