Invia questo articolo Stampa questo articolo
Condividi: Queste icone linkano i siti di social bookmarking sui quali i lettori possono condividere e trovare nuove pagine web.
  • Webnews
  • Digg
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • LinkedIn
  • Live-MSN
  • MySpace
  • OKnotizie
  • Technorati
  • YahooMyWeb
  • TwitThis
L'articolo da non leggere - Bersani & c. non hanno capito che gli italiani hanno spedito un secco vaffanculo alla partitocrazia

Il Pd e la sindrome di Maria Antonietta

di Carlo Galeotti

Stefano Fassina

- Questi mica hanno capito? Incredibile. Bersani, il Pd, la direzione del Pd fanno intendere che… questi non hanno capito. Il vaffanculo alla partitocrazia, che è il vero messaggio che gli italiani hanno spedito alla casta, è chiaro a tutti. Ma non a Bersani & c. Tanto per cambiare aveva le idee più chiare il Cavaliere che comunque, e nonostante tutto, qualche legame col paese ce l’ha. Tanto che buona parte della campagna elettorale di Berlusconi è stata un saccheggio della tematiche grilline.

Il Pd no, non ci sente da questo orecchio. La prova è stata la geniale uscita di Fassina appena saputo della sconfitta elettorale. Fassina si è presentato in tv, tutti gli altri va detto evitavano per ovvi motivi, e ha affermato testuale: “Si vada subito alle elezioni di nuovo”. Ora il sospetto è che Fassina sia un infiltrato grillino nel Pd, perché solo un infiltrato poteva dire una cosa del genere. Con la certezza che Grillo con le elezioni a stretto giro di posta avrebbe preso il 40% cento di voti, se non il 51%. Certo l’ammetto: quando vedo la faccia stalinista – berijana di Fassina vengo colto da un disturbo compulsivo e inizio meccanicamente a cercare il mio passaporto. Più di una volta mi sono ritrovato in macchina lanciato a tutta velocità verso la frontiera…

Anche un bambino avrebbe capito il messaggio degli italiani. E si badi bene quello è il messaggio di un pezzo d’Italia che lavora, che produce e che non ne può più di essere vessata dalla casta e dai suoi accoliti. Che non ne può più di portare l’altra metà del paese sulle spalle. Che non ne può più di un carico fiscale assurdo. Di un apparato burocratico dello stato fatto apposta per vessare i cittadini e per alimentare la corruzione. Di un regime partitocratico che ha smantellato lo stato di diritto. Di una giustizia dai tempi infiniti e che è quindi esattamente il suo contrario. Di una legislazione tanto vasta e assurda da essere criminogena. Di un sistema dell’informazione asservito ai partiti. Del sistema dei partiti che seleziona il suoi gruppi dirigenti non per merito ma per acquiescenza al volere del capo. Con le segretarie dei capi che diventano parlamentari (questa volta in Campania sembra che la segretaria di turno non ce l’abbia fatta, ndr). Di un paese che produce disoccupazione. Di un sistema bancario che strozza la piccola impresa e si inchina alla grande azienda. Di un paese di cioccolatai.

Ebbene nonostante il vaffanculo, Bersani non ha avuto il coraggio neppure di dare un segnale. Non gli si chiedeva neppure di risolvere i problemi, non ne sarebbe in grado, e con tutta probabilità li accentuerebbe. E’ per questo che gli italiani non l’hanno votato, nonostante fosse in campo in pratica da solo.

Se un partito non vince neppure quando l’avversario è al tappeto forse dovrebbe porsi il problema. Se un paese si vede costretto a votare Grillo, significa che le proposte politiche alternative sono non credibili. Hanno il volto di Fassina, per capirci.

E bene ha fatto Renzi a non intervenire alla direzione del Pd. Che i morti seppelliscano i morti, come diceva qualcuno (nota per Fioroni & c.: era Gesù Cristo…).

In una situazione di crisi di questo tipo i cittadini hanno bisogno anche di segnali che magari sul piano economico non risolvono. E allora Bersani doveva almeno annunciare l’azzeramento del finanziamento pubblico dei partiti, come sancito da un referendum, e dei giornali di partito e non. Questo paese è quello che è, anche perché la stampa è di regime ed è dal regime finanziata. Forse è per questo che Grillo non parla con quei parastatali che sono i giornalisti italiani.

“Ma quanti italiani sanno che lo Stato finanzia il Corriere della Sera, rimpolpando gli utili degli azionisti della Rcs con elargizioni calcolate, per un solo anno, in 23 milioni di euro?”, spiega Beppe Lopez nel suo libro La casta dei giornali, edizioni Stampa alternativa. Appunto chi lo sa? I grillini lo sanno. Bersani fa finta di non saperlo. Anche perché i finanziamenti vanno anche a giornali di partito che mai troverete in edicola. Europa, il quotidiano del Pd, incamera in un anno 2.872.914,08 euro. Unico merito di Europa è quello di essere citato nelle rassegne stampa. Incredibile.

Unici giornali liberi da finanziamenti pubblici in Italia sono la gran parte degli on line e Il fatto, che ha il merito di non volerli. Con la conseguenza che i giornali della casta non stanno sul mercato, mentre gli altri si devono confrontare con l’economia reale. E meno male! I giornali veri sono costretti a combattere con le mani legate, insomma.

Ma Bersani fa finta di non sapere. Anche se è chiaro che siamo alla stretta finale. Il paese infatti non ne può più e grazie alla partitocrazia va verso un declino in cui i mediocri vengono premiati e le menti migliori se ne vanno dal paese.

Negli ultimi dieci anni sono triplicati i laureati italiani emigrati. Cittadini che in Italia avrebbero dovuto andare col cappello in mano dal barone o dal politico di turno, all’estero, pensate che cosa sconvolgente, vengono premiati se hanno competenze e dimostrano di sapere il fatto loro.

Ecco: questi ci hanno costretto a dire ai nostri figli, laureati o meno che siano, di andarsene da questo paese. E questo non possiamo perdonarlo. Proprio no.

E sapete perché tutto questo accade? Perché il problema della partitocrazia non è come rilanciare lo sviluppo. Come ridare slancio all’economia. Ma come autoperpetuarsi. Questo vale per tutti, destra e sinistra. Il Pd lo ha voluto rendere palese quando, tra la possibilità di vincere le elezioni nel paese con Renzi, azzerando la casta interna, e garantire la nomenclatura rischiando di perdere le elezioni, ha scelto la seconda strada.

Ovviamente Grillo con questi dilettanti della politica e della comunicazione non può che avere la meglio. Bravi!

La sensazione è che il gruppo dirigente del Pd, a tutti i livelli, sia affetto dalla sindrome di Maria Antonietta. Leggenda vuole che mentre il popolo parigino era in rivolta perché non aveva il pane la regina, l’Austriaca la chiamavano con disprezzo, esclamasse: “Se non hanno pane, che mangino brioche!”.

I dirigenti del Pd, che hanno fatto le scuole alte come diceva mia nonna, dovrebbero sapere la fine che fece la regina…

Carlo Galeotti

11 marzo, 2013 - 14.24