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Politica - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato il compito di formare il nuovo governo

L’incarico a Enrico Letta

Enrico Letta

L’incarico a Enrico Letta.

E’ ufficiale anche se il vicesegretario del Pd lo ha accettato con riserva.

La scelta del capo dello Stato Giorgio Napolitano per l’incarico di formare il governo di larghe intese è ricaduta sul vicesegretario del Pd Enrico Letta. Potrebbe essere lui dunque a guidare il nuovo esecutivo.

Letta era stato convocato da Napolitano al Palazzo del Quirinale per le 12,30 di oggi. Nei giorni scorsi erano circolati anche i nomi di Giuliano Amato e del sindaco di Firenze Matteo Renzi.

E’ uscito dall’incontro con il presidente poco dopo le tredici e ha annunciato che le consultazioni con i partiti inizieranno domani e non oggi. Come ci si aspettava. Anche perché sembrava che il governo fosse già pronto.

“E’ una responsabilità che sento forte sulle mie spalle – ha detto Letta -. E se posso permettermi, la sento più forte e pesante della mia capacità di reggerla. Ma mi metto con grande determinazione al lavoro perché penso che il paese abbia bisogno di risposte. Il mio sarà un governo di servizio per il paese che soffre. Ma non nascerà a tutti i costi”.

Letta ha poi aggiunto: “Il mio grande impegno sarà a far sì che da questa vicenda possa uscire una politica italiana diversa con riforme istituzionali per ridurre il numero dei parlamentari, cambiare il bicameralismo e una nuova legge elettorale. Se si rivotasse ora l’effetto blocco sarebbe uguale a quello attuale e non ce lo possiamo permettere. Ecco perché faccio un appello alla responsabilità di tutte le forze politiche in parlamento perché facciano tutte insieme quelle riforme necessarie come la riduzione dei parlamentari e la legge elettorale”.

Napolitano si è detto soddisfatto ed ha ribadito che “questa è l’unica soluzione possibile e cioè una convergenza vasta che garantisca la maggioranza di entrambi i rami del parlamento”.

Ha poi definito Letta “allo stesso tempo giovane ma con esperienze tali da poter guidare un governo del paese”. Buona sarebbe per Napolitano anche l’autorevolezza internazionale del vicesegretario del Pd.

“Bene, benissimo”, ha commentato l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani.

Un monito invece è arrivato dal Pdl. “E bene chiarire al Pd che per noi non ci sarà un nuovo caso Marini – ha detto il segretario Angelino Alfano -. Non daremo il sostegno a uno di loro cui loro non daranno un sostegno reale e con un programma fiscale chiarissimo e inequivocabile. Se si tratta di un governicchio qualsiasi, semibalneare, lo faccia chi vuole. Noi non ci stiamo”.

24 aprile, 2013 - 12.52