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Politica - L'esecutivo sotto sull'emendamento che sopprime le nuove regole per l'accesso ai concorsi dei magistrati

Governo battuto sul decreto del Fare

Palazzo Madama, sede del Senato

Governo battuto al Senato sull’emendamento che sopprime le nuove regole per l’accesso ai concorsi dei magistrati.

Al centro del dibattito l’accesso ai concorsi anche per chi abbia superato lo stage e il primo anno della scuola specializzazione per le professioni legale. Passano due emendamenti di Lega e Pdl con parere contrario del governo.

Nella giornata di ieri, l’esecutivo aveva dato parere sfavorevole su un ordine del giorno, poi approvato, che chiedeva lo stop alla tassa sui telefonini.

Il Pdl in mattinata, invece, aveva tentato un blitz su un emendamento per alzare il limite all’uso del contante da mille a tremila euro. La proposta di modifica ce ha visto come primi firmatari D’Ali e Bonfrisco, su cui governo e relatore avevano dato parere contrario, è stata votata dai senatori Pdl ma respinta dall’aula di Palazzo Madama.

Passa, invece, un ordine del giorno che impegna il governo a correggere le norme varate dal precedente esecutivo sulla riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie e quindi dei tribunali italiani, in base alla riforma Severino sulla geografia giudiziaria che entrerà in vigore il prossimo 13 settembre.

Domani pomeriggio, il decreto approda a Montecitorio per l’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio. L’approvazione definitiva è attesa per venerdì.

7 agosto, 2013 - 15.39