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Siria - Gli emissari delle Nazioni Unite autorizzati a svolgere indagini sul luogo dell'attacco con armi chimiche

Sì del regime Assad a ispettori Onu

Bashar Al Assad

Bashar Al Assad

Via libera del regime a ispettori Onu.

Il regime siriano di Bashar al Assad ha autorizzato gli ispettori dell’Onu a indagare “immediatamente sull’attacco con armi chimiche del 21 agosto scorso andando sul luogo della strage”.

E’ quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri siriano. “Durante la visita dell’alto rappresentante dell’Onu per il disarmo, Angela Kane, è stato raggiunto un accordo tra il governo siriano e le Nazioni Unite – continua il comunicato – per permettere al team Onu guidato dal professor Aake Sellstrom di indagare sulle accuse di uso di armi chimiche nella provincia di Damasco. L’accordo entra in vigore immediatamente”.

L’ok arriva mentre diversi governi occidentali, in primo luogo quelli di Washington, Londra e Parigi, vagliano l’ipotesi di un intervento militare.

Della situazione e delle opzioni sul tavolo hanno parlato in un colloquio telefonico il presidente Usa Barack Obama e il primo ministro britannico David Cameron. Usa e Uk si preparano a intervenire in modo deciso, soprattutto dopo le “crescenti indicazioni secondo cui da parte del governo siriano c’è stato un significativo attacco con armi chimiche” contro il suo popolo. Un attacco che, secondo l’opposizione, avrebbe provocato più di mille morti.

Ma l’Iran, principale alleato della Siria, reagisce all’ipotesi di un intervento militare minacciando “dure conseguenze”.

L’accesso immediato degli ispettori era stato richiesto anche da Francois Hollande che aveva affermato che c’è “un corpo del reato che indica che mercoledì a Damasco c’è stato un attacco di natura chimica e tutto porta a ritenere che il regime di Bashar al-Assad sia responsabile di questo atto abominevole”.

I capi di Stato maggiore di diversi Paesi occidentali e musulmani si riuniranno il 26 agosto ad Amman per discutere della situazione, su invito del capo di Stato maggiore giordano Mechaal Mohamed el Zeben e del capo del comando americano per il Medio Oriente Centocom, generale Lloyd Austin. Ad annunciarlo, un alto responsabile giordano, secondo cui tra i Paesi invitati c’è anche l’Italia.

Anche il ministro degli esteri Emma Bonino ha chiesto di garantire l’immediato accesso degli ispettori dell’Onu.

25 agosto, 2013 - 14.33