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Sit-in del Pdl a palazzo Grazioli

Silvio Berlusconi

Sit-in del Pdl a palazzo Grazioli.

Il Popolo della libertà chiama i militanti piazza in solidarietà a Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva a quattro anni nel processo Mediaset.

Oggi pomeriggio il Cavaliere dovrebbe tornare a Palazzo Grazioli dopo 24 ore lontano da Roma. Berlusconi infatti ha lasciato la Capitale sabato mattina con la figlia Marina per tornare nel pomeriggio di oggi a prendere parte alla manifestazione davanti a palazzo Grazioli a cui sarà presente tutto lo stato maggiore del partito. Non ci saranno ministri, come ha precisato ieri Maurizio Lupi.

Intanto resta alta la tensione dopo lo scontro di ieri tra Sandro Bondi e il Quirinale sul “rischio di guerra civile” evocato dal coordinatore Pdl. Parole che provocano la ferma reazione del Colle che ha definito “irresponsabili” le dichiarazioni. Anche Letta non ha gradito e, nella serata di ieri, a chiesto che si “tenga fuori il Quirinale e  si smetta di tirarlo in ballo in modo improprio”. Il premier, inoltre, ha fatto sapere che ascolterà “con attenzione contenuti e toni del sit-in”.

Nel frattempo, per smorzare i toni, il capo dello Stato ha rinviato alla prossima settimana gli incontri con il Pdl e  con il premier Enrico Letta. Dal Quirinale intanto gli occhi restano puntati su Palazzo Grazioli, davanti al quale oggi pomeriggio si radunerà tutto lo stato maggiore del partito. La partecipazione di Berlusconi resta in dubbio fino alla fine. Colombe pidielline gli avrebbero consigliato di non esserci per evitare di alzare la tensione.

E poi, c’è anche il rischio di un flop di presenza per il tempo limitato di organizzazione e per averlo fatto soprattutto nel weekend dell’esodo di agosto. Il Popolo Viola ha annunciato la presenza a via del Plebiscito.

La strategia non è cambiata e rimane quella di tenere alta la tensione senza però far precipitare gli eventi. Il Cavaliere avrebbe chiesto ai suoi di tenersi pronti a tutto, anche all’ipotesi delle urne, consapevole però che la strada è tutt’altro che semplice.

A via del Plescito sanno bene che difficilmente il Capo dello Stato concederà la grazia al Cavaliere, ma questo non vuol dire non poter aprire una discussione sul resto e cioè il capitolo incandidabilità e le modalità in cui Berlusconi dovrà scontare la condanna per frode fiscale.

Una partita complessa che apre diversi scenari. Berlusconi infatti non esclude anche l’ipotesi di consegnare a sua figlia Marina, la staffetta della leadership.