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Accoltellata alla gola e lasciata in una pozza di sangue

Il corpo della vittima portato via dall’abitazione

Almeno dieci coltellate, una delle quali alla gola, inferte con una lama da 21 centimetri, appuntita e affilatissima (fotocronaca 1  [1]-fotocronaca 2 [2] - video [3]).

E’ questa la prima ricostruzione dell’atroce omicidio [4], consumato questa notte a Barbarano Romano, in un appartamento al primo piano di via IV Novembre, 23, la strada principale del piccolo centro del Viterbese.

Antonio Matuozzo, 65enne napoletano, ha chiamato intorno alle 3,30 il 112 annunciando ai militari di aver ucciso la sua convivente e invitandoli a raggiungerlo a casa.

Immediatamente si è precipitato sul posto il comandante Marco Stella della stazione dei carabinieri di Barbarano Romano, che si trova ad appena un centinaio di metri dal luogo del delitto.

Matuozzo, secondo quanto riferito questa mattina in conferenza stampa dal comandante della compagnia dei carabinieri di Ronciglione Carlo Scotti, è stato trovato calmo dai militari, per nulla agitato.

“Con tranquillità – racconta il capitano Scotti – ha mostrato ai nostri uomini il corpo esanime della sua convivente, steso sul letto in una pozza di sangue, spiegando che era stato lui l’artefice di quel terribile delitto. Almeno dieci le coltellate inferte ad Anna Maria Cultrera, una delle quali alla gola. L’arma utilizzata è un enorme coltello da cucina, di quelli che si usano per tagliare la carne, con una lama di 21 centimetri, molto affilata e appuntita”.

L’accusa è di omicidio. Resta da capire se si possa parlare o meno di premeditazione.

“Matuozzo – continua il comandante Scotti – ha ammesso il fatto senza specificare particolari motivazioni. Lui stesso ha detto che si sarebbe trattato soltanto di futili motivi. Del resto finora, dalle primissime indagini svolte, non ci risultano particolari tensioni tra i due, né fatti segnalati alle forze dell’ordine”.

La coppia, convivente da circa sei anni, si era trasferita a Barbarano Romano soltanto da sei mesi. Nonostante il paese conti appena duemila anime, dunque, pochissimi li conoscevano e sapevano qualcosa di loro.

Antonio Matuozzo pare però fosse già noto alla giustizia perché già giudicato, qualche anno fa, per molestie sessuali. Il 65enne, pensionato e di origini napoletane, era separato e aveva già dei figli. Nessuno, però, in comune con la sua vittima.

Anna Maria Cultrera, invece, era una pensionata di 52 anni, divorziata, che aveva lavorato come impiegata alle poste. La donna è morta sul colpo e la salma è stata trasportata all’ospedale Belcolle di Viterbo a disposizione degli inquirenti. Anche il coltello è stato sequestrato e sulla porta della casa di via IV Novembre sono stati apposti i sigilli.

Matuozzo, subito dopo l’ammissione dell’omicidio, è stato ascoltato per ore dai carabinieri e dal magistrato titolare dell’inchiesta Fabrizio Tucci. Ora si trova recluso nel carcere Mammagialla di Viterbo.

Francesca Buzzi