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Politica - Pure il Pdl dice sì, dopo che il partito si era spaccato - All'ultimo Berlusconi ritorna sui suoi passi - Voti favorevoli 235 e 70 i contrari

Letta ottiene la fiducia al Senato

Enrico Letta

- Alla fine di un dibattito durata oltre tre ore, il presidente del consiglio ottiene la fiducia del Senato, grazie al sostegno  del Pdl, che a sorpresa all’ultimo dice sì. A favore si esprimono in 235, settanta i no.

Il partito di Silvio Berlusconi inizialmente si è si spaccato. L’ex premier ha provato a  imporre la linea dura: no alla fiducia, decidendo di rimanere in aula a esprimere il dissenso, insieme a Movimento 5 stelle e Lega.

Ma diversi senatori Popolo delle libertà si dissociano dalla scelta, fra questi Bianconi, Augello, Sacconi e Giovanardi, oltre a Formigoni e Alfano, appoggiando Letta. Con la prospettiva della nascita di un gruppo autonomo, promosso dall’ex governatore della Lombardia Formigoni.

Dal canto suo, nella replica il primo ministro ha parlato di raggiungimento degli obiettivi che l’esecutivo si era prefissato, anche se i numeri della maggioranza cambiano. Intervenendo, Letta ha chiesto una fiducia non contro qualcuno, ma per l’Italia e gli italiani.

“Gli italiani ci urlano la voglia di cambiamento – spiega Letta – l’Italia corre un rischio che potrebbe essere fatale, sventare questo rischio dipende da un sì o un no”.

Il via libera dal Popolo delle Libertà a Letta arriva direttamente da Berlusconi, che interviene in aula, una breve dichiarazione di voto in cui ribadisce di voler dare ancora fiducia all’esecutivo e agli impegni presi e alla fine Schifani (Pdl) chiede di apporre la firma alla mozione di fiducia presentata da Lista civica e Pd.

Durante il dibattito ci sono stati momenti di tensione, in particolare quando ha parlato Paola De Pin, ex senatrice M5s.

Ha annunciato la fiducia al governo Letta, subendo le invettive dei suoi ex colleghi di partito, arrivati alle minacce e Sandro Bondi, dai banchi del Pdl che grida: “Vergogna”.

Fratelli d’Italia presenta una mozione di sfiducia.

2 ottobre, 2013 - 14.13