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Berlusconi è fuori dal parlamento

Silvio Berlusconi

Roma - Il dado è tratto. Il Cavaliere è fuori dal Senato.

Il primo ordine del giorno, in difformità come tutti gli altri alla decisione della Giunta delle elezioni a favore della decadenza da senatore di Berlusconi, è stato bocciato con 192 voti contrari, 114 a favore e due astenuti.

Hanno votato contro Pd, Sel, M5s. A favore Fi, Ncd, Gal e Lega.

Respinto poi il secondo ordine del giorno presentato dal centrodestra contro la decadenza di Silvio Berlusconi con 193 voti contrari, 114 favorevoli e due astenuti.

Respinto anche l’ordine del giorno numero 3 presentato contro la decadenza di Berlusconi dal centrodestra. Contrari 193, 114 i sì e due astenuti.

Bocciato l’ordine del giorno numero quattro presentato da Forza Italia contro la decadenza di Berlusconi: 194 contrari, 113 favorevoli, due astenuti.

Bocciato l’ordine del giorno numero 5 con 114 sì, 194 no e 2 astenuti.

Respinto l’ordine del giorno numero 6 contro la decadenza di Berlusconi con 112 sì, 194 no, 4 astenuti.

La questione della decadenza è nata subito dopo la condanna di Berlusconi nel processo Mediaset sulla base della legge Severino.

“La votazione sarà palese” ha detto prima del voto il presidente Grasso ribadendo la decisione della Giunta per il regolamento del Senato del 30 ottobre scorso.

No, quindi, alla richiesta di votazione segreta da parte di Forza Italia. 

Prima della votazione i sostenitori di Berlusconi si sono radunati sotto palazzo Grazioli per manifestare e sostenere il Cavaliere.

Tanti i cartelli esposti fra cui “Forza Silvio, vai avanti” o “Il tuo popolo è con te”, ma Berlusconi stavolta non ce l’ha fatta. “Il Senato di sinistra col suo potere ha ordinato al tempo di fare freddo” ha detto nel suo intervento Silvio Berlusconi.

“Noi siamo qui in un giorno amaro, di lutto per la democrazia – ha detto -. Abbiamo già passato nella storia del Paese un periodo difficile come questo. Vi ricordate benissimo che nel 94 una magistratura di estrema sinistra si è data come missione quella di essere la via giudiziaria contro il capitalismo borghese e che intende che la sua missione sia quella di garantire al popolo la democrazia, partendo dall’assioma che dice ‘Il popolo ha diritto alla democrazia’, ma è garantita solo quando al potere c’è la sinistra”.

Ancora sulla condanna. ”Questa sentenza – ha detto Berlusconi durante il discorso a palazzo Grazioli prima del voto – grida vendetta davanti a dio e agli uomini. La mia condanna è basata solo su teoremi”.

Berlusconi non ha dubbi. “Presenteremo alla corte di appello di Brescia una revisione del processo. Sono sicuro che il finale sarà un capovolgimento della sentenza con una mia completa assoluzione.

Noi non ci ritireremo in qualche convento, noi siamo qui e staremo qui”.