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La tragedia dell'elicottero precipitato - Scatterà foto e video del fosso in cui è ancora incastrato l'Ab 206 su cui hanno perso la vita il generale Giangiacomo Calligaris e il tenente Paolo Lozzi - Oggi l'autopsia

Un drone per monitorare la zona dello schianto

di Francesca Buzzi

Monte Romano – Un fosso scosceso, pieno di rovi e di fango.

Il luogo in cui ieri si è schiantato l’elicottero Ab 206, provocando la morte del generale Giangiacomo Calligaris e del tenente Paolo Lozzi, è impossibile da raggiungere via terra. Si trova in un punto sperduto delle campagne tra Tuscania e Monte Romano, in località Pian di Selva.

Così impervio da rendere difficilissime le operazioni di recupero dell’elicottero e anche quelle di ricognizione, fondamentali per stabilire con la maggiore precisione possibile le cause dello schianto.

Per riuscire ad avere un quadro più chiaro nelle prossime ore sarà messo in azione un drone esacottero. Si tratta di un robot radiocomandato a sei pale che sorvolerà il punto in cui ancora giace l’Ab 206 per scattare fotografie e girare brevi filmati. Il tutto per avere, almeno inizialmente, una visione d’insieme più chiara.

Poi si dovrebbe passare al recupero vero e proprio della carcassa dell’elicottero militare. Un trattore, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere utilizzato per trascinare l’Ab 206 fuori dal pantano di rovi e sterpaglie in cui si è incagliato.

La zona è ovviamente sotto sequestro. Sul posto stamattina è tornato il pubblico ministero Chiara Capezzuto, titolare dell’inchiesta della magistratura aperta sul caso.Con lei c’è un gruppo di ufficiali dell’esercito, anche loro probabilmente impegnati per l’altra inchiesta parallela, quella gestita dal corpo militare che ieri ha subìto la tragica perdita di due uomini.

La Tuscia e l’Italia intera sono ancora scosse da una tragedia così grande. Due uomini morti mentre svolgevano il loro lavoro. Non in un teatro di guerra o in una missione pericolosa, ma a un passo dalla loro caserma per un fatale scherzo del destino.

Sebbene sia ancora da chiarire con precisione come siano andate le cose prima dello schianto di ieri mattina, sembra infatti probabile che l’incidente sia stato causato dai cavi dell’alta tensione che hanno spezzato il volo dell’Ab 206 portandolo senza altra via d’uscita a schiantarsi a terra, con i suoi due occupanti.

Tra le prime segnalazioni che hanno poi portato alla scoperta della tragedia ci sono state quelle degli abitanti degli una zona poco lontano da Tuscania, verso Tarquinia. Nelle case è mancata di colpo la corrente elettrica. L’Enel ha effettuato dei controlli e poco più tardi si è scoperto che i cavi erano stati tranciati da un elicottero dell’Aves, in volo per un’esercitazione.

Un’esercitazione, apparentemente innocua, che ha strappato alle rispettive famiglie due uomini che avevano dedicato la propria vita alla mimetica e al basco azzurro. Due persone accomunate dall’amore per la divisa: il maestro e l’allievo. Il comandante con una lunga carriera alle spalle e il giovanissimo pilota con un futuro nell’esercito ancora da scrivere, spezzato in uno dei suoi primi voli di addestramento.

Il generale Giangiacomo Calligaris, 57 anni, comandante dell’Aves di Viterbo dal marzo scorso era molto conosciuto sia nel mondo militare che dalle autorità cittadine. Vantava missioni in Iraq, Afghanistan, Kosovo, Libano, Haiti, Libano ed Egitto.

Il tenente Paolo Lozzi, 25 anni, aveva ottenuto il brevetto militare di pilota di elicottero meno di sei mesi fa, il 31 luglio 2013. Diplomato al liceo classico aveva continuato gli studi all’accademia di Modena, poi alla cavalleria di Lecce e infine a Frosinone, con il corso da pilota iniziato il 16 ottobre 2012.

La sua famiglia vive a Montefiascone: il padre Roberto è conosciuto da tutti perché ha un’autoscuola nella cittadina sul colle falisco, la madre Arianna Martini è invece un’insegnante. Paolo ha un fratello gemello, Andrea Lozzi, ingegnere informatico, ora in America per un master. E proprio negli Usa il tenente 25enne aveva trascorso un periodo di vacanza poco tempo fa insieme alla sua fidanzata Martina.

Tutti in paese sono stati investiti da un dolore improvviso, troppo grande da portare addosso. Tanti gli amici e i conoscenti che ieri sono passati dalla villetta della famiglia Lozzi per un gesto di vicinanza, un saluto o anche soltanto uno sguardo commosso.

Per ora non ci sono notizie in merito ai funerali delle due vittime. Le salme sono a disposizione della magistratura in attesa che venga effettuata l’autopsia.

Il pm Capezzuto affiderà l’incarico oggi al medico legale, il dottor Grande, che eseguirà l’esame autoptico in giornata.

Francesca Buzzi


Chi era il generale Giangiacomo Calligaris

L’ufficiale generale proviene dai corsi regolari d’accademia ed in particolare dal 156º corso. Nato come ufficiale dei Bersaglieri ha prestato servizio presso il 2º Reggimento “Governolo” in Legnano e nella circostanza ha partecipato alle missioni in Libano Italcom 1 e Italcon 2 (1982-1983). Nel 1985 entra a far parte dell’Aviazione dell’Esercito nell’ambito del 28º Gruppo squadroni “Tucano” dove si occupa di tutta l’organizzazione operativa del reparto. Alla fine degli anni ’80 e inizi degli anni ’90 frequenta il Corso di Stato Maggiore ed il Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia.

Nel 1992 entra a far parte dello Stato Maggiore dell’Esercito dove svolge diversificati ruoli nel settore della formazione. Nel 1994 diviene Comandante del 49º Gruppo elicotteri d’attacco presso il 5º Corpo d’Armata e nel 1998 Comanda il 6º Reggimento bersaglieri in Bologna. Nel 1999 ha partecipato quale Capo delle Joint Implementation Commision all’Operazione “Joint Guardian” in Kosovo. Nel 2000 diventa Capo Ufficio Dottrina Addestramento Regolamenti e Sport dello Stato Maggiore dell’Esercito.

Nel 2004 partecipa all’operazione Antica Babilonia in Irak con l’incarico di vice-comandante dell’Italian Joint Task Force IRAK. Nel 2005 assume l’incarico di comandante della Brigata aeromobile “Friuli” in Bologna e nel 2007 diventa Capo del Reparto Operazioni del Comando Operativo di vertice Interforze in Roma. Nella circostanza è stato il coordinatore delle operazioni “Isaf” in Afghanistan, in Chad (evacuazione di connazionali) ed Haiti (terremoto), nonché delle operazioni inerenti alla Primavera Araba quali l’evacuazione di connazionali dalla Tunisia, dall’Egitto e dalla Libia. Per quest’ultima ha anche pianificato l’inserimento del contingente nazionale in “Odissey Down” e successivamente in “Unified Protector”. Il 1º marzo 2013 ha assunto l’incarico di comandante dell’Aviazione dell’Esercito. Sul territorio nazionale ha partecipato all’Operazione Vespri Siciliani, all’Operazione “Riace”, “Calabria” e “Salento”.

Ha conseguito due lauree ed un Master. Ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali quali la Croce d’Oro, la Croce d’Argento e la Croce di Bronzo al merito dell’Esercito e numerose onorificenze internazionali tra le quali si mensionano la medaglia “Meritorius Service Medal” degli Stati Uniti d’America e la medaglia “Military Cooperation Consolidation Medal” della Federazione Russa.

È Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Commendatore con Spade dell’Ordine pro merito melitensi, Commendatore al Merito del Ordine costantiniano di San Giorgio e Commendatore dell’Ordine di San Silvestro Papa.

È stato insignito dell’Ordine Accademico Tiberino per meriti nel campo della Difesa.


Chi era il tenente Paolo Lozzi

Paolo Lozzi era nato 25 anni fa a Montefiascone. Aveva frequentato il 189esimo corso dell’Accademia militare e conseguito il brevetto di pilota militare di elicottero nel luglio 2013. Era ufficiale frequentatore di corso presso il Centro addestrativo aviazione dell’esercito dall’agosto 2012.

Lozzi, durante la sua formazione militare, aveva frequentato i corsi Nbc, patente di guida per blindo conseguita presso la Scuola di cavalleria di Lecce, corso di pilota di elicottero presso la Scuola di volo dell’aeronautica militare di Frosinone.

Frequentava il corso avanzato piloti Aves 2013 “Eridano” (piloti osservatori Esercito), che consisteva in una serie di attività addestrative per un totale di 100 ore di volo circa a bordo dell’elicottero AB-206, finalizzato al conseguimento del brevetto con l’elicottero NH-500.

Mercoledì 23 gennaio, l’incidente mortale che lo ha visto coinvolto insieme al generale Giangiacomo Calligaris. Per cause ancora da accertare l’elicottero Ab206 è precipitato mentre i due militari erano in volo. Lozzi stava svolgendo la fase tattica prevista dal programma addestrativo dell’Aves, al momento dell’incidente.

Il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi, a nome della Marina militare e suo personale, ha espresso ai familiari del generale Giangiacomo Calligaris e del tenente Paolo Lozzi, all’Esercito e in particolare alle sua Aviazione, la sua affettuosa vicinanza e partecipazione per il gravissimo lutto che li ha colpiti.

24 gennaio, 2014 - 15.28