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Monterosi - Maltrattamenti su piccoli di tre anni - Immagini shock nei video: strattonati, sbattuti a terra e lasciati sul pavimento a piangere

La maestra ai bambini: “Vaffanculo, mi hai rotto i coglioni”

di Stefania Moretti

Monterosi – “Vaffanculo”. “Mi hai rotto i coglioni”. “Sei pazzo, fatti ricoverare”. E poi: “Ignoranti”, “stupidi”, “teste di rapa”.

La maestra Caterina si rivolgeva così ai piccoli alunni della scuola materna di Monterosi. Parolacce urlate a bambini di neppure quattro anni, che potevano difendersi solo piangendo.

La maestra è Caterina Dezi, 53 anni, di Ronciglione. Prima insegnava a Nepi. Anche lì qualche genitore avrebbe avuto da lamentarsi, ma nessuna denuncia. Da giovedì è agli arresti domiciliari per maltrattamenti aggravati.

Le telecamere installate dagli investigatori la riprendono nei suoi gesti di ordinaria violenza contro i piccoli della scuola (video).

Bambini strattonati, sbattuti per terra e lasciati sul pavimento in lacrime. Oppure spintonati e scaraventati contro gli armadietti dell’aula. La maestra che li insulta. Li schiaffeggia. Li minaccia. Ordina ai bimbi di non dire niente a casa, perché tutto quello che succede tra le mura dell’aula “è un segreto”. Ma non lo era per gli inquirenti.

Dall’inizio dell’anno scolastico, i carabinieri ricevevano segnalazioni dai genitori dei piccoli della scuola di via dei caduti di tutte le guerre. Racconti puntuali e angoscianti di bimbi che tornavano a casa con segni rossi. A una, la mamma aveva scoperto un livido. Un altro aveva un orecchio arrossato. “Si sarà fatto male giocando con gli altri”, spiegavano dalla scuola. Ma da quei filmati inequivocabili i carabinieri hanno capito subito che era stata la maestra Caterina.

Quando le segnalazioni arrivano a una decina, gli investigatori inoltrano un’informativa dettagliata in Procura. Arriva l’ok per installare le microcamere. Quaranta giorni di riprese per ottenere immagini shock. L’ultima giovedì mattina, quando il comandante dei carabinieri di Monterosi  Mario Della Corte si apposta in borghese fuori dalla scuola, per arrestare in flagranza la maestra.

In poche ore, arriva anche l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari del gip di Viterbo Franca Marinelli, richiesta dal pm Fabrizio Tucci.

Il giudice parla di “ricorso sistematico a minacce tali da intimorire i bambini”, “rimproveri costanti e continui”, “modi non proprio consoni a quelli pedagogici”. Per placare la vivacità dei piccoli, la maestra Caterina “si affida alla forza fisica”: i filmati la ritraggono mentre ordina a una bambina di chiudere la porta dell’aula, forse per non dare nell’occhio, e subito dopo strattona e sbatte a terra uno dei piccoli. E’ il più vivace ed è tra i più abituati a quella violenza sproporzionata. Il bambino resta immobile a terra. Piange disperato. La bidella lo sente ed entra in aula, ma non immagina il motivo.

Nell’ordinanza si afferma che la maestra può “incidere in maniera destabilizzante” sui bambini per la loro “piccolissima età”. E infatti, i genitori raccontano che li vedevano spaventati e facevano la pipì a letto più spesso del solito. Ma su quegli strattoni e spintoni, non una parola. I carabinieri li hanno visti coi loro occhi.

La difesa, intanto, studia le carte. “Di sicuro la mia assistita non è un mostro – dichiara il legale della maestra -. Stiamo valutando l’effettiva entità delle accuse per poter elaborare la strategia difensiva”.

Stamattina l’interrogatorio di garanzia davanti al gip.

Stefania Moretti

8 marzo, 2014 - 15.14