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Cronaca - 47enne accoltella la convivente al petto poi chiama i carabinieri e i vicini di casa

“Correte ho fatto un casino”

Canino – (f.b.) – L’ha colpita al petto con diverse coltellate, l’ha lasciata agonizzante nel letto e poi ha chiamato i carabinieri(video - fotocronaca - slide).

L’ennesimo femminicidio si è consumato nella tarda serata di ieri a Canino, in un appartamento di via Domenico Giannini, 31.

Secondo le prime ricostruzioni S.G., 47enne rumeno di professione bracciante agricolo, è tornato a casa ubriaco e ha trovato la moglie sdraiata sul letto con indosso solo una maglietta e gli slip. La donna, E.S. di 40 anni, aveva in mano il cellulare e pare avesse ricevuto da poco un messaggio dal suo ex marito.

S. G. è andato su tutte le furie. E’ volata qualche parola di troppo, l’ennesimo litigio tra i due, poi l’uomo ha preso un coltello dalla cucina ed è tornato in camera da letto per scagliarsi contro la sua convivente.

Almeno sei o sette fendenti al petto, all’altezza dei polmoni, al volto e al collo. La donna ha iniziato a perdere sangue copiosamente e lui, allora, l’ha lasciata lì e ha chiamato il 112. “Correte ho fatto un casino” avrebbe detto al centralino dei militari, senza specificare chi fosse e dove fosse. Ma i carabinieri della stazione di Canino e della compagnia di Tuscania hanno subito individuato l’abitazione e si sono precipitati sul posto.

La 40enne era già in fin di vita. Il suo respiro era ormai solo un rantolo e a nulla sono serviti i soccorsi dei sanitari del 118. E’ morta durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale.

S.G., intanto, era fuori casa, apparentemente tranquillo anche se ancora in preda ai fumi dell’alcol. Si è avvicinato ai carabinieri confessando tutto fin da subito, senza apparire particolarmente scosso.

La vittima e il suo assassino, entrambi di nazionalità rumena ed entrambi con precedenti matrimoni alle spalle, stavano insieme da circa un anno e da due mesi convivevano a Canino, ospiti di un loro connazionale. Il 47enne subito dopo averla accoltellata oltre a chiamare i carabinieri ha anche avvisato il padrone di casa e altri vicini, che lo hanno raggiunto mentre i militari e il 118 stavano già tentando di soccorrere la donna.

A tutti S.G. ripeteva: “Ho fatto un casino, ho fatto un casino”. Nella notte, subito dopo l’arresto, il pm Stefano D’Arma lo ha interrogato. Ora si trova rinchiuso nel carcere Mammaggialla di Viterbo.

23 settembre, 2014 - 15.23