Torvaianica - Arrestato Giuseppe Ammendola, primula rossa della camorra.
La polizia di Stato ha localizzato a Torvaianica (Roma) e arrestato il latitante Giuseppe Ammendola di 53 anni. Era nell’elenco dei cento ricercati più pericolosi.
Ritenuto il reggente del potente clan camorristico Contini?, Ammendola era latitante da maggio 2012. E’ stato catturato mentre era al mare con la famiglia, dai poliziotti delle squadre mobili di Napoli, Roma e del servizio centrale operativo, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli.
Al momento del controllo il latitante ha provato a fuggire ma è stato immediatamente bloccato dai poliziotti e trovato con carta d’identità e patente falsa.
Per gli inquirenti, Ammendola, detto “Pepp’o’Guaglione”, è una figura carismatica del clan camorristico Contini, egemone nella zona di Vasto a Napoli.
Dopo la cattura del capo indiscusso Eduardo Contini, arrestato dalla polizia di Stato nel dicembre 2007 dopo un lungo periodo di latitanza, e dei ??luogotenenti Patrizio Bosti, catturato in Spagna nel 2008 e Paolo Di Mauro, catturato in Spagna nel 2010, Ammendola è ritenuto il punto di riferimento e il gestore di fatto degli interessi illeciti del clan.
Questi spaziano dal traffico di stupefacenti alle estorsioni e al riciclaggio di ingenti somme di denaro.
Il ricercato era destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dall’autorità giudiziaria di Napoli, a seguito di complesse indagini svolte dalla direzione distrettuale antimafia. Deve rispondere dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso e riciclaggio.
L’abitazione che Ammendola utilizzava con i familiari, che si erano spostati da Napoli per fargli visita, è stata individuata dai poliziotti in via Colonia a Torvaianica. All’interno sono stati sequestrati 3500 euro in contanti, due telefoni cellulari e un computer. Sequestrata anche la Peugeot usata dal latitante.
Secondo le indagini, il clan camorristico Contini è alleato, e legato da vincoli di parentela, con i clan Mallardo e Licciardi. Con questi ha formato il cartello “Alleanza di Secondigliano” con influenza nel capoluogo campano e nella provincia.