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Finanziaria, via libera dal Senato

<p> Giulio Tremonti</p>

Giulio Tremonti

Via libera del Senato al disegno di legge sulla Finanziaria. L’assemblea di Palazo Madama ha approvato il ddl con 144 voti favorevoli, 122 contrari e tre astenuti. La seduta dell’aula è stata poi sospesa per consentire alla commissione Bilancio di esaminare la nota di variazione approvata dal consiglio dei ministri. L’Aula tornerà a riunirsi per procedere al voto finale con cui si conclude l’esame della Finanziaria, che passerà all’esame della Camera.

Soddisfatto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che riesce, con qualche difficoltà, a difendere il suo testo dalle pressioni di chi chiede misure per il rilancio dell’economia, a partire dai tagli fiscali.

Restano, però, tante questioni in ballo all’interno della maggioranza a cui questa manovra non sembra dare per ora risposta. Un esempio è lo stop alla Banca del Sud tanto cara a Tremonti e con l’astensione di alcuni senatori del Pdl sul quoziente familiare e sulla cedolare secca al venti per cento sugli affitti, bocciate solo per un soffio dall’aula del Senato. Ad astenersi sugli affitti sono anche il presidente e il vicepresidente del gruppo, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello.

L’istituzione della Banca del Sud viene rinviata. Il Pd, durante l’esame dell’aula, fa notare che il tema, contenuto in un emendamento del relatore, non è stato trattato in commissione e la maggioranza ha buon gioco ad ammettere che è proprio così. Il presidente del Senato, Renato Schifani, seppur a malincuore, deve cassarla.

Un tema, quello della Banca del Sud, che era stato motivo di scontro anche all’interno del governo tra Tremonti da una parte e i ministri dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, degli Affari Regionali, Raffaele Fitto, e dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo dall’altra. Poi arriva il segnale politico dell’astensione durante il voto in Aula.