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I gorilla a rischio per il carbone

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I gorilla minacciati dal commercio di carbone.

Animali in primo piano nell’edizione online del Times [1]. “Ciuffi di fumo salgono dalla foresta tra Rumangabo e il vulcano Nyiragongo.

Ma i sentieri di vapore non sono un fenomeno naturale. Sono la prova della distruzione dell’uomo delle foreste per produrre carbone”.

Questa operazione, si legge nell’articolo, alimenta la guerra civile ed è una delle principali cause che potrebbe portare all’estinzione dei primati.

Virunga National Park, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo, è sede di circa duecento gorilla di montagna, più di un quarto della popolazione mondiale.
La istruzione del loro habitat naturale rappresenta per loro la minaccia più grande.

I forni grezzi, nascosti nel parco, per la produzione e il commercio di carbone, stanno rovinando l’ambiente naturale dei gorilla.

I rangers cercano in tutti i modi di proteggere questi animali, ma l’intervento è molto rischioso e a volte ha procurato la morte dei guardiaparchi.


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Diminuiscono i casi di estremismo musulmano tra cittadini americani.

Apre con questa notizia l’edizione online del New York Times [2] di questa mattina 12 dicembre. Con il passare degli anni e dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, si legge nell’articolo, non si è verificato nessun altro attentato sul suolo americano e non sono state trovate ulteriori cellule terroristiche.

I risultati dei test degli specialisti dell’antiterrorismo hanno portato a una conclusione confortante: gli Stati Uniti non sono vulnerabili alla radicalizzazione musulmana. Questo perché i musulmani americani si sarebbero ben assimilati nelle diverse comunità.

Una notizia, prosegue l’articolo, che non è sfuggita al presidente Barack Obama nel discorso in cui ha confermato l’invio di trenta mila soldati americani in Afghanistan.


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L’invasione dell’Iraq nel 2003 era giustificata.

L’edizione online di Le Monde [3] apre il giornale con le dichiarazioni dell’ex primo ministro inglese Tony Blair, sulla guerra in Iraq. Blair ha detto che l’invasione è stata giusta, nonostante non fosse stata provata la presenza di armi di distruzioni di massa.

Le minacce alla regione, il potenziale sviluppo delle armi di distruzione di massa e l’uso di quelle chimiche contro il popolo iracheno sarebbero state motivazioni sufficienti a far prendere la decisione all’allora primo ministro.

Nell’articolo si leggono anche le dichiarazioni di Blair: “Non posso realmente pensare che noi saremmo potuti stare meglio se lui o i suoi figli fossero ancora al potere. Seppur difficile, avevo una decisione da prendere”.


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Tiger Woods abbandona il golf.

La notizia del ritiro dalle scene sportive del campione di golf fa il giro del mondo. Se ne occupa anche China daily.com. [4]

Il campione più pagato al mondo ha preso una “pausa indefinita” dallo sport a causa degli scandali che lo hanno colpito negli ultimi giorni. Storie di amanti e tradimenti che hanno provocato la reazione della sua famiglia.

Nella nota divulgata sul suo blog, il campione dichiara di essere consapevole del male provocato dalle sue azioni e dice di voler provare a essere un marito e un padre migliore.