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Naso e denti fratturati per Berlusconi

<p>New York Times</p> [1]

New York Times

Un attentatore frattura il naso di Berlusconi [2]“.

Il gesto di Massimo Tartaglia che ha lanciato una statuina del Duomo di Milano al premier Berlusconi, dopo il suo intervento di ieri sera, all’assemblea del Pdl, ha fatto il giro del mondo.

Se ne occupa anche il New York Times nell’edizione di questa mattina, 14 dicembre.
Nell’articolo è ricostruita la vicenda del lancio e le conseguenze che sono state riportate da Berlusconi, dopo essere stato colpito dal souvenir.

L’attacco, si legge nell’articolo, ha sollevato una polemica sul livello di sicurezza che circonda il presidente del consiglio, colpito mentre firmava autografi e stringeva mani ai suoi sostenitori.


<br /> Washington post [3]

Washington post

“L’attacco a Berlusconi incita l’Italia a cercare una causa”.

Apre così l’edizione online del Washington post.

Nell’articolo ci si chiede se il gesto di Massimo Tarantini che ha portato al ricovero del premier italiano per fratture varie, sia da attribuirsi a una tensione politica e a un clima di odio, che va avanti da alcuni mesi.

All’interno dell’articolo sono riportati, inoltre, i titoli dei principali quotidiani italiani per mostrare le diverse reazioni della stampa italiana.




<br /> El Pais [4]

El Pais

Berlusconi aggredito da un uomo con problemi mentali [5]”.

Si occupa dell’aggressione a Berlusconi anche El Pais.com.

Il quotidiano spagnolo pone l’accento più sulla malattia mentale di Massimo Tarantini e riporta le dichiarazioni del padre del 42enne, che ha attribuito il gesto del figlio alla crisi politica che sta vivendo l’Italia.


<br />Times [6]

Times

Berlusconi: “E’ un miracolo che non sia rimasto cieco [7]”.

Apre così il Times on line che riporta le dichiarazioni del presidente Berlusconi all’indomani della sua aggressione.
All’interno dell’articolo sono riportate anche le dichiarazioni di alcuni esponenti politici e giornalisti che hanno trattato la vicenda.
In particolare quella di Ignazio La Russa che ha dichiarato di aver protetto l’aggressore di Berlusconi dal linciaggio della folla, gettandosi su di lui.
Sempre nell’articolo si legge l’indignazione di La Russa riguardo ai gruppi nati su Facebook, inneggianti a Tarantino, che contano già oltre 50 mila iscritti.

<br /> Le Monde [8]

Le Monde

Anche Le Monde ha parlato dell’aggressione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi [9].


Rispetto all’articolo di Libération, però, Le Monde riporta il particolare della statuetta del duomo di Milano, lanciata all’indirizzo del premier.

Le Monde sottolinea il fatto che le condizioni del presidente italiano sono buone. Berlusconi stesso, subito dopo l’aggressione, ha rassicurato la folla, affermando di stare bene.
E’ stato portato all’ospedale San Raffaele, dove, per 24 ore, rimarrà in osservazione.

Fischi e urla di protesta contro il presidente del Consiglio erano arrivati già prima dell’inizio del meeting.
Resta da chiarire se l’aggressore, Massimo Tartaglia, affetto da disturbi psichici, fosse tra il gruppetto dei contestatori oppure no.

<br /> Libération

Libération

La notizia dell’aggressione a Berlusconi è rimbalzata anche su Libération [10].


Secondo il quotidiano online francese, il premier italiano sarebbe stato colpito da un “coup de poing”, cioè da un pugno, dopo il meeting al quale ha partecipato ieri, 13 dicembre, a Milano.

In realtà, com’è stato poi reso noto in un secondo momento, Berlusconi è stato colpito da una statuetta del duomo di Milano, lanciata dal 42enne Massimo Tartaglia.

E’ rimasto ferito al labbro, sotto all’occhio sinistro e ha perso due denti. Ora è ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano.


La versione online del giornale francese si sofferma sulle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal segretario Pd Pierluigi Bersani.
La condanna dell’aggressione è unanime, ma ancora più ferma e decisa da parte dei membri della maggioranza.
Umberto Bossi, leader della Lega Nord, ha parlato di “atto di terrorismo”, mentre il ministro della Cultura Sandro Bondi ha definito il fatto come la conseguenza di una “lunga campagna di odio”.