Iraq alle urne, 24 morti per attentati

Attentati in Iraq subito dopo l’apertura delle urne.
Finora, secondo il bilancio del ministero degli Interni, sono almeno 24 i morti e una sessantina i feriti.
Un razzo katiuscia ha raso al suolo un palazzo residenziale ed ha causato 12 morti e 10 feriti. Una bomba ha fatto crollare un altro edificio in cui ci sono stati quattro morti e otto feriti. Sotto i colpi di mortaio anche la zona verde, il settore superprotetto di Bagdad dove si trovano gli edifici del governo e molte ambasciate.
Il premier uscente Maliki ha comunque tranquillizzato i cittadini. “Le violazioni alla sicurezza non indeboliranno il morale degli iracheni – ha dichiarato – che oggi hanno accolto la sfida della democrazia e stanno esprimendo il loro voto. Non siamo intimiditi”.
Anche ieri sono stati numerosi gli attentati, il più grave a Najaf, città santa sciita, dove un’autobomba è esplosa al passaggio di un pullman di pellegrini provocando tre morti e oltre cinquanta feriti.
Le misure di sicurezza sono estreme: frontiere e aeroporti sono chiusi da ieri alle 22 fino alle 5 di lunedì, anche se diversamente da quanto accaduto nel 2005, i militari statunitensi non parteciperanno alle operazioni di vigilanza durante il voto.
I risultati definitivi non saranno noti prima della fine marzo.