Israele spara sulle navi della pace

Benjamin Netanyahu
Navi della pace attaccate da Israele.
E’ di almeno 19 morti il bilancio dell’assalto alle navi pacifiste da parte della marina israeliana.
L’attacco è avvenuto nella notte, contro il convoglio Freedom Flotilla, che stava portando aiuti alla Striscia di Gaza.
Le vittime sarebbero quasi tutte volontari pacifisti filo-palestinesi. 19 finora. Ma potrebbero essere di più. Tra loro, potrebbero esserci anche cinque italiani, che si erano imbarcati la scorsa settimana dalla Grecia e dalla Turchia. Di loro, attualmente, non si hanno notizie. I loro cellulari sono spenti.
Si tratterebbe di Angela Lano, giornalista torinese, Manuele Zani, freelance, Joe Fallisi, cantante, Manolo Luppichini, regista e reporter, e Angelo Stefanini, medico italiano che vive da anni a Gerusalemme.
L’Unione Europea, intanto, insiste affinché sia aperta un’inchiesta sull’assalto israeliano.
I vertici palestinesi, intanto, condannano apertamente il raid israeliano. Abu Mazen lo ha definito “un massacro” e ha indetto che tre giorni di lutto nei territori palestinesi.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che attualmente è in visita in Canada, è in contatto costante con le forze armate.
La Difesa israeliana ha inviato un comunicato per spiegare che, durante l’attacco, “i soldati israeliani hanno fronteggiato dure violenze fisiche”.
“Alcuni passeggeri – si legge, ancora, nel comunicato – hanno utilizzato coltelli e tentato di strappare l’arma a uno dei soldati. Di fronte alla necessità di difendere la propria vita, i soldati hanno impiegato dei mezzi anti-sommossa e hanno aperto il fuoco. Almeno quattro soldati sono stati feriti”.