Lo sciopero degenera in guerriglia

George Papandreu
Scontri ad Atene, lo sciopero degenera.
Tre persone sono morte in una banca colpita da bombe molotov.
Gli ordigni sarebbero stati lanciati da giovani incappucciati a margine della manifestazione contro il piano di austerity del governo.
I vigili del fuoco riferiscono che sono in fiamme anche un edificio della provincia e uno delle imposte. Nell’attacco alla banca sono morte due donne (una forse era incinta) e un uomo, mentre quattro sono state estratte ancora vive. Una ventina le persone ferite, quattro quelle fermate.
Il premier greco Giorgio Papandreou ha condannato duramente le proteste nella capitale. “Si tratta – ha detto – di azioni omicide. Le morti ingiuste sono la conseguenza della violenza incontrollata e dell’irresponsabilità politica”.
I violenti scontri, che ancora continuano, sono scoppiati mentre migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza nella capitale e in altre città greche. Operai, impiegati, agricoltori, studenti, professori e pensionati, insieme all’intera sinistra parlamentare ed extraparlamentare e al movimento anarchico, manifestano davanti al Parlamento lanciando slogan contro il governo, l’Ue e il Fmi.