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Cosentino lascia il governo e guarda alla Campania

<p>Nicola Cosentino</p>

Nicola Cosentino

“Lascio il governo per concentrarmi sul Pdl in Campania”.

Con queste parole il sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino ha rassegnato le sue dimissioni, dopo un incontro con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.

Il premier si è detto convinto della completa estraneità ai fatti di Cosentino, indagato dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3.
Al vertice ha partecipato anche l’altro indagato, Denis Verdini.
Il clima interno al Pdl resta rovente dopo che, ieri mattina, il presidente della Camera Gianfranco Fini aveva accolto la richiesta di Udc, Idv e Pd per la votazione sulla mozione di sfiducia nei confronti di Cosentino.

Quest’ultimo, in una nota diffusa subito dopo le dimissioni, non si è risparmiato un commento velenoso sull’operato di Fini: “E’ risibile – si legge nella nota, in riferimento a Fini – che l’onorevole voglia far passare le sue decisioni come se derivassero da una sorta di tensione morale verso la legalità quando si tratta soltanto di un tentativo, anche assai scoperto, di ottenere il potere nel partito tramite Bocchino“.

L’opposizione ha accolto con sollievo le dimissioni del sottosegretario. “”Era ora – ha commentato Antonio Di Pietro (Idv) -. Cosentino non poteva fare altrimenti. Avrebbe dovuto dimettersi da tempo, visti i suoi precedenti”.

E dal Pd, Bersani rincara la dose: “La maggioranza è nei guai – ha detto il segretario dei democratici, dagli Usa -. Questa è una vittoria netta delle opposizioni e del Pd. Che poi il partito di Berlusconi voglia farsi rappresentare in Campania da una figura come quella di Cosentino lo lasciamo al giudizio degli elettori”.