“Gianfranco Fini non è mai stato cacciato dal Pdl, semmai si è autoescluso dal partito”.
A dichiararlo è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi nel corso di un’intervista.
“Il dispositivo della riunione – ha detto il premier, riferendosi all’ufficio di presidenza del Pdl di fine luglio – spiega tutto. Noi parlavamo di Fini come presidente della Camera e non come componente del partito.
In ogni caso, quando una maggioranza nomina il presidente della Camera o del Senato – ha aggiunto -, si aspetta, come minino, che essi condividano il programma legislativo che questa maggioranza e il suo governo presentano nella Camera di loro competenza”.
E sull’uscita di Fini, Berlusconi ha aggiunto senza mezzi termini. “Il Popolo della Libertà – ha ribadito Berlusconi – non ha mai messo nessuno alla porta, ma ha subìto una scissione che evidentemente era stata preparata da tempo e aspettava soltanto un pretesto per consumarsi. Dunque, non si tratta di un’espulsione, bensì di un’autoesclusione”.