Quando la Scala è teatro di scontri

La Scala di Milano
Prima della Scala all’insegna degli scontri.
Mentre in teatro andava in scena la Valchiria, alla presenza del capo dello Stato e delle alte autorità politiche, fuori, in piazza, infuriava la protesta contro i tagli alla cultura.
La polizia ha cercato di domare i manifestanti a colpi di lacrimogeni e manganellate. L’allarme è rientrato poco prima che l’orchestra iniziasse a suonare. Ma la protesta, seppur in modo più pacato, è continuata dentro il teatro, con un’apertura piuttosto insolita per una prima alla Scala.
Si comincia con le parole del direttore d’orchiestra Daniel Baremboin, che non nasconde la sua angoscia.
“Siamo profondamente preoccupati per il futuro della cultura nel Paese e in Europa”, ha detto Barenboin. Poi ha letto l’articolo 9 della Costituzione, che recita “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”.
Anche il sindaco di Milano, presidente della Fondazione Scala, parla dello stop ai finanziamenti, prima dell’inizio dell’opera. Il primo cittadino spera che i tagli siano reintegrati. Se così non dovesse essere, quello del 2011 sarà, per la Scala, il primo bilancio in rosso dopo cinque anni.