
Silvio Berlusconi
Berlusconi furioso con i magistrati.
Dopo le notizie dell’inchiesta sul caso Ruby il premier insiste nel dire che tutto è frutto di un “teorema per eliminarlo politicamente”.
“Questa macchinazione giudiziaria – ha detto Silvio Berlusconi – non riuscirà a fermarci e a distoglierci dal nostro impegno di cambiare il Paese. E’ l’ennesimo teorema costruito per gettare fango su di me e sul mio ruolo. Ma questa volta è stato superato ogni limite”.
Poi continua: “Mai, in diciassette anni di accanita persecuzione giudiziaria contro la mia persona, alcuni pubblici ministeri della Procura di Milano erano arrivati a stravolgere, in modo così inverosimile e grottesco, la realtà dei fatti, le garanzie costituzionali e lo stato di diritto”.
Altre dichiarazioni arrivano poi dali legali del premier: “Non è ancora stato deciso se il presidente del Consiglio andrà a rispondere ai pm e, quindi, al momento rimane anche aperto il discorso del legittimo impedimento, del quale ne discuteremo nell’eventualità di un interrogatorio”.
Lo ha detto Piero Longo, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, indagato a Milano per il caso Ruby e convocato dai pm per il 21 o il 22 o il 23 gennaio prossimi.
Il legale del Cavaliere ribadisce che a suo parere quelle della procura di Milano sono “ricostruzioni ardite per poter finire sui mass media e per fare in modo che queste cose finiscano sui giornali con lo scopo di ‘graticolare’ il presidente del Consiglio per i prossimi mesi”.
Longo, che ha di nuovo parlato di “inconsistenza” delle prove, ha anche ribadito che il documento è stato recapitato “non a caso” il giorno dopo la decisione della Consulta sul legittimo impedimento.